mercoledì 26 novembre 2008

Filippo/8.

Ma Filippo non poteva immaginare che c'ero io sotto la sua finestra. Sotto il suo piano rialzato. Quando ho sentito quella musica sparata in quel quartiere così deserto, in quel caldo così muto mi sono fermata a spiare il silenzio in silenzio. Non avevo niente da fare e non avevo neanche tanta paura.

Intanto nella stanza Celeste stava tramortita appoggiata a un grosso cuscino sul letto di Filippo. Nella nebbia degli occhi non vedava nulla, sentiva solo in lontananza la musica della TV e aveva fame d'aria, come un attacco di asma. Filippo sentendo il suo rantolare, che sentivo anche io di sotto, le si era avvicinato con una specie di Ventolin arancione. Aveva spruzzato ancora la sostanza acida, raschiando sulla guancia bianca di Celeste con il suo anello argentato, che portava all'indice e che non c'entrava nulla con il resto dell'abbigliamento sporco e dimesso.
[Continua...]

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