sabato 15 novembre 2008

Scene della Torino brava/3.

Poco fa ero fuori con mia mamma. Eravamo visibilmente stanche e provate, si vedeva, e questa è la premessa. Entro però in edicola a comprare La Stampa e mia mamma resta fuori a leggere le notizie sulle bacheche. Da dentro vedo che le si avvicina un signore con un cappello in testa. Esco e sento la conversazione. Commentavano le notizie sulla Bertone:

- Proprio nell'anno di Torino capitale del Design...

Dice il signore.

- Già.

Rispondiamo noi.


Poi si passa alla notizia successiva. "Diminuiscono i divorzi e le separazioni".


- Ecco, la gente ha iniziato a volersi più bene.


Dice il signore.

- No: è che non si sposano più.


Risponde mia mamma.

- Signora.


Dice il signore con cappello. Distinto ed elegante, con gli occhi celesti.

- Lei ha proprio un'intelligenza brillante.

- Sapesse invece che malattia ho.


Risponde lei.


- Ho capito io che cos'ha. Ma la ricerca non investe su questo tipo di malanni. Perché non ci sono medicine per la sua cura. Signora, la sorprenderà ma io le dico questo: presto lei avrà un po' più di salute. E un po' più di denaro e serenità.

- Tutte cose che ci mancano in questo momento.

Penso io.

- Mi creda.

Insiste lui.

E restiamo di sasso, perché la conversazione era assolutamente credibile, coerente, realistica.

Io ho poche certezze, una è quella di avere la mano di un piccolo angelo custode sulla testa che mi sostiene quando non ce la faccio da sola. Chissà se quel signore c'entra qualcosa. Il risultato comunque è che mia mamma adesso si è ripresa, dopo la più faticosa settimana degli ultimi mesi. Una cosa sicura è che basta davvero, davvero sinceramente solo una buona parola, un po' di considerazione e la vita appare meno faticosa.

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