mercoledì 26 novembre 2008

Una lunga notte/11.

Quel pomeriggio avevamo appuntamento alle sei e mezza al caffé Elena. Clare e io. Mia sorella era felice e me accorgevo da come mi stringeva forte quando mi abbracciava. E dalle guance rosse che aveva. Faceva già fresco anche se l'inverno non era ancora arrivato al suo meglio.

- Allora com'è andata?
- Bene. Benissimo. Il cuoricino batte. E' piccolo così.

Aveva fatto il segno come di una nocciolina per indicare il suo bambino. Ero così stanca per la giornata al mio stage. Ma i suoi occhi luminosi mi avevano acceso le speranze. Era ancora chiaro.

- Mettiamoci qui.

Le ho detto. Al mio tavolo preferito da dove si vede tutta la piazza e il sole tramontare con tutta la gente indaffarata che esce dal lavoro e se ne torna a casa in fretta e furia, più tutti quelli che invece si preparano all'aperitivo raccontandosi forsennatamente la giornata.

- Allora che mi dici della mamma? Cosa ne pensi Clare.
- Io non so che dire. Ma hai notato la dottoressa.
- Sì? Chi, la Santachiara.
- Si lei.
- Sì. Cioè cosa intendi Clare?
- E' strana.
- Sì, in effetti. Gli occhiali?
- Non gli occhiali. L'anello.
- Hmmm. Sì uno grosso. Quello qui sull'indice.
- Sì quello. E' lo stesso che ha l'altro dottore.
- Chi?
- Il Prinì.
- Prìni? Ah sì, quello. L'ho visto. Ma come fai a conoscerlo?
- Ci ho parlato al volo mentre telefonavi.
- Ah.
- Ed è lo stesso anello del dottor Anike.
- Oddio.
- Cosa?
- Che significa?
- Non lo so.
[Continua...]

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