giovedì 4 novembre 2010

Dory.

Ha tremila treccine arancioni in testa, tutte insieme sembrano un grande gomitolo di lana o un cappello. Una giacchetta bianca con piccoli inserti leopardati, gli orecchini d'oro, le unghie perfette, una pelle così liscia che di prima mattina impressiona. Prende il pullman con me ma scende due fermate prima. Scende con altre ragazze, se ho capito bene lavorano in una scuola elementare. Dory è africana ma vive a Torino da quando era piccola e sorride sempre durante gli interminabili discorsi con le amiche, alcune più grandi e più severe di lei. Dory invece è gentile, dolce, mite. Anche se ogni tanto si immerge poi in una invisibile bolla di malinconia, quando nessuno la guarda. Tutto nell'arco di pochi minuti. E poi subito dopo riprova a essere decisa, determinata. Dice sempre alle altre quando bisogna scendere, a quale fermata, non so perché non se lo ricordano mai.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao, come va? qui meglio, il brutto tempo è passato e le acque si ritirano ...
a presto

noemi ha detto...

@Vania! Ciao, qui bene, ha smesso un po' di piovere, c'è una relativa tregua, speriamo che tenga...

Un abbraccio!