E così fu che ieri ho preso un treno e me ne sono andata a Milano. Motivo: un allegro aperitivo da Isbn Edizioni - c'è tutto qui - per il concorso di racconti e arti varie legato al romanzo Io sono Febbraio di Shane Jones.
Perché? Così, anche se non ho vinto ma solo partecipato, ho pensato di andare a conoscere una delle case editrici che preferisco in assoluto.
Flash-back. Ho 24/25 anni, circa, un dente del giudizio appena estratto (i corsi e ricorsi della Storia), la faccia gonfia come un pugile al tappeto e un colloquio per uno stage con Massimo Coppola (sì, lui, il direttore editoriale).
Arrivo. In preda alla delirante paranoia sul cognome: una Cuffia a colloquio da un Coppola: ok, io devo fare la battuta, questo è sicuro, poiché per una qualche sindrome forse simil Tourette non ne posso fare a meno. Ma il punto è: con quale particolare gradazione di affilatezza dello sguardo lui mi annienterà?
Al momento di entrare nella stanza, provo un senso come di non-mi-ricordo-niente. Quindi vado in bagno e lì capisco che la cosa più giusta da fare sia avere un attacco di panico. Lo ho. Lo supero in tempi record e tutto fila liscio. Mi è rimasta di quel colloquio un'immagine proprio di Massimo Coppola che, oddio credo proprio sia successo sul serio, scrive sul tavolo. Un tavolo-foglio, una superficie liscia e grigia, da sogno, che ho iniziato negli anni a desiderare per me stessa nella mia casa identificandola con l'idea di libertà e altre cose che non so definire. (per la cronaca, non ho poi mai fatto lo stage, è stata scelta credo una ragazza di Milano e in effetti a ripensarci sarebbe stato un po' complicato per me da Torino, con i mezzi miseri di una stagista).
Cinque/sei anni dopo. Ieri. Rieccomi lì. La sede è cambiata, ma la stessa atmosfera bianca-arancione-gialla-blu mi accoglie a braccia aperte. O quasi: dal momento che arrivo letteralmente per prima. Con la redazione che mi saluta vaporizzando lo sgrassatore per pulire le scrivanie e sistemarci i libri. Bene. L'anticipo è una cosa che in realtà non mi capita mai. Tuttavia invento lì su due piedi la scusa di un presunto "sangue sabaudo" che imporrebbe la puntualità a tutti i costi.
O_O
Per farla breve, dopo imbarazzanti-estenuanti minuti a stare tra le scatole (di libri) mi defilo in silenzio camminando all'indietro come imparato da bambina nei film di Fantozzi. E finalmente arrivano anche gli altri. Tra cui un gruppuscolo inconfondibile di piemontesi (dove si riconosce uno dei vincitori del concorso) e alcuni simpatici amici di twitter. Circostanza in cui ho capito la potenza di twitter stesso: l'amicizia può nascere anche così.
Comunque poi alla fine con in circolo solo svariati litri di caffè e puree di frutta (cfr. questioni dentistiche, perché the history repeating), ho un altro colpo di genio che è quello di bere tre bicchieri di pregiato vino rosso. Riesco comunque a darmi un contegno. Nel frattempo l'open space della redazione (mooooolto carina: a proposito, così per dire, quanto mi piacerebbe lavorare davvero con voi, se mi state leggendo, cari Isbn?? Ma quanto? Hemmm: oltretutto, destino (sic.) vuole che tra una settimana mi scada proprio un contratto di lavoro: avrei un sacco di tempo libero e poi arriverei in anticipo, so usare anche io lo sgrassatore e il bollitore Ikea, faccio le fotografie, sono educata e vi voglio bene da cinque anni: pensateci! :P scherzo eh! Oddio: tra il serio e il faceto va'). Nel frattempo l'open space diventa un open bar.
E alla fine la festa è davvero una festa, non saprei come altro raccontarla. Vino, alcool, (una cucinetta con un bollitore Ikea), musica, pupazzetti sulle librerie, gentile vento di primavera, libri ovunque. Tutti i libri Isbn, dal 2005 a oggi, un piano quinquennale materializzato sotto gli occhi di personaggi increduli, nerd, bella gente milanese, scrittori, infiltrati torinesi, affinità elettive e vi prego ditemi che è tutto vero perché l'Eden io lo immagino circa così.
Non ultimo il privilegio totale di guardarsi intorno in un posto altrimenti precluso, avvolto in mille misteri e privatissime consuetudini e piccole inclinazioni dell'umore, corse contro il tempo, soddisfazioni, commenti, paure anche forse, decisioni veloci, cose gergali e chissà che altro, come è quello di una casa editrice. Ohh grazie Isbn, è stata una bella serata*.
* ed eccomi poi (qua sotto) sul treno a contemplare il mio bottino: due libri con lo sconto e uno in omaggio. Ho comprato L'importanza di essere Morrisey e La fine dell'amore di Ilaria Bernardini. Regalo: Metapop di Paul Morley.
4 commenti:
Evviva! Stavo giusto aspettando la tazzina sulla festa.
Sì perché io c'ero eh?
Anzi, c'ero, neh?
Evviva Noemi che dal vivo è ancora più simpatica che sul blog!
@Matte: ohhh, graziee. Adesso ho un vampiro per amico :D Sul serio: ma che bello incontrarti, come ti scrivevo te lo ribadisco anche qui: mi sembrava di conoscervi (tu, la tua amica e anche Edoardo) da sempre, stranissimo!! Ancora grazie e a presto!!
Ciau neh.
ma che bello il racconto di una giornata così, tra i libri, amici, storie che si ripetono a distanza di anni...certo che la foto col cartello in quel di Milano te la potevi fare!!! P.S. ma poi la battura cuffia/coppola gliel'hai fatta che non l'ho capito? ;)
@Turistaaaaaaaaaaa: cavoli hai ragione, che rintronata. Domenica torno a Milano e la faccio: I promise.
hemmm la battuta non l'ho fatta, credo... :P
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