mercoledì 18 maggio 2011

A&B.

Alberto e Beatrice sono entrambi ricci e stanno su una poltroncina bianca. La stessa poltroncina, perché Beatrice è seduta in braccio ad Alberto. Li guardo, non c'è un centimetro fuori posto: li vedo perfetti. Se si toglie il naso storto di B. e il fatto che A. è uno spilungone.

Lei ha gli occhiali con la montatura nera. Lui è rosso di capelli. Un boccolo di lei si incrocia come un'elica in un boccolo di lui. Lei è bionda, lui arancione, è un colore tenue quello che ne risulta e si mischia e si staglia sullo sfondo bianco del piccolo salotto. Un colore di petali, che avevo visto solo nei prati alla luce rosa del tramonto.

Io mangio un gelato alla pesca, mentre sfilano davanti al piccolo salotto tutti quanti.

Alberto ha le cuffie azzurre grandi appoggiate sul collo, Beatrice ha una minigonna sopra i leggings neri e delle scarpe con un disegno, che non riesco a decifrare. Con ogni probabilità: un gatto. Parlano. Mentre io sto in silenzio. Quel silenzio che assomiglia al sonno, ma in realtà sono sveglissima.

Una spalla di Alberto si riflette sul mio cellulare. Parlano di un libro. Parlano per dieci minuti senza pause di questo libro. Mi accorgo che non capita spesso, ma loro lì sono felici e io anche.

2 commenti:

Heddi Goodrich ha detto...

Bellissimo questo brano, pieno di colori e di tenerezza. Mi piace soprattutto la descrizione dei boccoli. Sei una brava osservatrice del mondo e delle persone.

noemi ha detto...

grazie Heddi!!