martedì 17 maggio 2011

Salone del Libro. Torino. 2011.

Un Salone del Libro diverso da tutti i precedenti. Almeno per me. Per mille ragioni lunghissime da raccontare o tanto meno riassumere, è come se negli ultimi anni la vita mi avesse chiesto in prestito del tempo, molto tempo, tanto che sembrava più un furto, come quei clienti di biblioteche che non restituiscono mai più il maltolto. Tempo nel corso del quale mi ero convinta poi di dover guardare le cose da un'unica prospettiva.

Ma come si usa dire su twitter: #einvece.

E invece quest'anno ho capito che i punti da cui guardare una stessa cosa sono infiniti, benché la verità rimanga una.

Ora provo a dirvi i punti di vista da cui ho cercato di guardare io il Salone - e la mia vita (niente meno!) in questi 5 giorni turbinanti e per certi versi per me seminali (altra parola che va moooolto di moda, anche se non su twitter).


1) Ebook: non sapevo molto. Se non che si trattasse di "libri elettronici". #Einvece. No, bè, sono in effetti quello, ma c'è un mondo dietro. E questo è stato un Salone quanto mai concentrato sul tema: ho seguito alcune conferenze sull'argomento, e ho preso un po' di appunti da mettere in ordine e vi dirò meglio le mie impressioni. Per ora ho iniziato a capirci qualcosa in più, soprattutto sulle potenzialità. E sono parecchio curiosa di vedere nei prossimi anni cosa può succedere.

2) La rete. Qui proprio per me è stata una rivoluzione totale. La grande cosa che mi si è chiarita definitivamente, e alcuni fatti storici degli ultimi mesi lo hanno dimostrato, è che la rete unisce più che dividere. Che è un concetto semplice, ma molto difficile da sentire sulla propria pelle. Da tante ore passate da sola al computer, non potevo che percepire una certa solitudine. Che però nel posto giusto e nel momento giusto si è trasformata in un'esplosione di, come chiamarla: amicizia. Non mi viene un'altra parola. Dietro le apparentemente asettiche frasi scritte in rete, ci sono persone, che vogliono farsi conoscere per alcuni aspetti di se stesse e il risultato lo chiamerei di affinità elettive, lo chiamerei proprio conoscenza. E lo chiamerei novità. Alcuni editori illuminati infine si stanno accorgendo di quanti occhi e quante orecchie tese ci sono tra twitter e blog vari e quanta voglia c'è di leggere, di scrivere, di cambiare e di sapere, e se ne stanno occupando, credo anche divertendosi, lo spero. Il mondo va veloce, e temo che qualcuno se non si aggiorna potrebbe restare indietro, anche in altri ambiti. Rai5 è tra quelli che hanno capito tutto, e io sono finita in televisione ahahah.

3) La tazzina. Sono andata in giro con una tazzina in borsa. Non chiedetemi perché ma credo che tutto ciò abbia un senso e profondi significati, solo ancora da sondare :P

4) La parsimonia. Ho imparato a comprare alcuni libri e non tutti i libri che mi capitavano sotto tiro. Mi sono rimasti pertanto i soldi per mangiare e per il gelato. Quando si dice "migliorare con l'età".

5) Gli editori. Alcuni sono molto, troppo diffidenti e arroccati e paurosi. Lo dico da lettrice, da blogger e da aspirante scrittrice. Però capisco anche che non sai mai chi ti ritrovi dall'altra parte. Ah, l'eterogenesi dei fini!

6) La rustichella. Organizzatori del Salone del Libro: avete fatto un gran lavoro, ma quel bel ristorantino etnico chicchissimo e buono che c'era gli altri anni che fine ha fatto? Con tutto il rispetto per i lavoratori dell'Autogrill, però... (l'unica alternativa alla rustichella era la porchetta: ma non di soli libri si cibano gli intellettualoni).

7) E adesso? E adesso ci sono molti libri da leggere. Finisco Settanta acrilico trenta lana di Viola Di Grado e poi inizierò Zagreb di Arturo Robertazzi, L'ultimo lupo mannaro di Glen Duncan e La città di Adamo di Giorgio Nisini e poi proseguirò con L'arte di correre di Murakami Haruki e Ave Mary di Michela Murgia. Prima o poi troverò anche la forza di affrontare Elisabeth di Paolo Sortino. Ma non ora.

8) Lavoro. Il mio contratto in ufficio è sempre scaduto e io sono sempre alla ricerca di nuovi lavori e contatti. Temevo questo giorno come un brusco risveglio nella spietata realtà. #Einvece sto ancora sognando.

Sweet dreams for you.




7 commenti:

Annalisa ha detto...

Aspetto con ansia info sull'e-book Noemi! Sebbene io non sia contraria alla tecnologia, ritengo sempre che la carta stampata e rilegata abbia un fascino dal quale è impossibile separarsi; è più forte di me appena sento il profumo dei libri mi calmo come se mi fossi presa un flacone di valeriana. Sono curiosa di scoprire le potenzialità della nuova tecnologia però, siccome sono una viaggiatrice e lettrice instancabile, forse se riuscissi a mettere tutti i libri che mi servono in un unico supporto leggero magari la mia vita sarebbe meno difficile... e la mia valigia decisamente meno pesante :S

noemi ha detto...

@Annalisa: ciao Annina :) grazie, ora raccolgo le idee e scrivo con calma perché ho paura di dire cose magari inesatte, dal momento che è una materia che conosco davvero poco. Anche io sono legata al profumo dei libri con un nodo strettissimo e sono convinta che i due mondi possano viaggiare in parallelo e anzi supportarsi anche al meglio: io resto in attesa delle novità, della serie wait and see ^^

Annalisa ha detto...

ok grazie! Aspetto ;)

Martina ha detto...

C'era ancora il banchetto del ghiacciolo che potevi farti ricoprire di cioccolato/granella? Era orribile però mi aveva divertito come cosa. Il Salone va capito come evento, penso. Io l'anno scorso ne ero rimasta molto stordita e avevo finito per non prendere nemmeno un libro. Penso che con gli anni si impari a muoversi egregiamente come hai fatto tu :)

noemi ha detto...

@Martina: ciao :) hemm il ghiacciolo ricoperto mi mancava O_O però è vero che volendo si può imparare a non farsi travolgere troppo (ma non è chiaramente il mio caso hehehehe :P)

Alessandro ha detto...

Tra tutto ciò che ho letto sul salone del libro, debbo dire, sinceramente, che ciò che ho letto qui, le tue cronache, mi hanno intrattenuto meglio di qualsiasi altra cosa. Il tuo modo di scrivere o quello che scrivi insomma, sono stati coinvolgenti e mi sono sentito pure io un poco lì, purtroppo solo col pensiero. Spero il prossimo anno di poterci essere. Intanto provo un pizzico di sana invidia. ;)
Complimenti!

noemi ha detto...

@Alessandro: grazie grazie! Sono contenta di aver fatto respirare un po' di salone a chi non c'era :D ci speravo in effetti. Grazie per la visita!