Fa il macellaio da sempre. Il padre gli ha insegnato il mestiere quando ancora non arrivava con il naso al bancone. Vedeva le gambe del genitore come zampe di elefante, ondeggiare a destra e sinistra e le voci delle madamine rimbombare nel marmo bianco-grigio-gelido del negozio. Era una cosa molto seria. Gli piaceva il rumore del coltello che spariva nella carne rossa e morbida, la migliore di tutto il Piemonte, così almeno si diceva nel quartiere. Giocava con le teste d'aglio appese a un chiodino sulla parete a destra, dove sua madre si alternava al fratello maggiore per la cassa e le spezie e i consigli sulle cotture, sempre in favore delle madamine e dei mariti borbottanti sulla soglia. "Quello lì è per tenere lontane le streghe?" gli chiedeva qualche nonnetta vestita di nero puntando il dito bitorzoluto verso lo spicchio lucido, profumato. E Carlo scappava nel retrobottega in preda al terrore. Abbracciava il cagnolino nero che tremava di freddo col muso umido.
Adesso la macelleria è tutta sua. Ha fatto delle modifiche, ha messo dei computerini che mostrano le foto delle carni cucinate, ha messo due scaffali con i sughi e la pasta e qualche salame, più le uova che alla fine servono sempre. Ha messo su qualche chilo ma ci pensa sua moglie Silvia, sottile, capelli rossi, cappello bianco, occhiali blu, a tenerlo sotto controllo. Carlo è gentile, gioviale, parla con tutti. Ma nelle occasioni di convivialità, in famiglia o con gli amici, preferisce starsene in disparte. Arriva sempre in ritardo, non sopporta le cravatte.
4 commenti:
cavoli sei talmete realistica che mi pare di essere li in negozio mentre ordino qualcosa.
brava come al solito
a presto
grazie Vania!!!
Un abbraccio
Che bello: mi sto immaginando il classico macellaio pieno di madamine! Quanto mi manca osservare le tipiche signore piemontesi! :)
baci baci
Ciao Elena :D allora ne descriverò qualcuna per farti sentire meno la nostalgia :) Un abbraccio!!
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