martedì 26 ottobre 2010

Signore di Corso Trapani.

Camicia a quadri, mocassini, pantalone verde, bastone. Capelli un po' più cotonati di quel che ricordassi. Pulito, riposato, debolmente solido. Occhi celesti, sguardo sperduto, aperto su tutto e su niente, sulle scocche delle auto, sulle foglie che cadono, sul'acqua che scivola sul cemento. Eccolo, è sempre lui, dopo quattro mesi, il Signore di Corso Trapani. Nella pioggia fredda di ieri, nel grigio delle nove del mattino, ho intravisto da lontano la sua sagoma configurarsi come un rilievo del solito portone. Incurante del primo gelo, senza giacca né ombrello, stava lì in piedi con la sua sigaretta appena accesa.

Questa volta però ho come avuto l'impressione che mi riconoscesse davvero e indulgesse a lungo a una specie di faccia-da-rimprovero. Non rimprovero, più uno stupore secco e addirittura benevolo. Come se volesse dirmi: "cosa ci fai di nuovo qui?!" E poi ancora (ma è ovviamente tutto nella mia testa): "questo, credo, non è più il posto per te, cambia strada". Quindi la tenerezza del rivederlo si è confusa come in un alone di luce gialla-azzurra e rossa del semaforo con il pungolo, il dubbio, la complessità del suo sguardo, della mia surreale/ordinaria/sospesa/multiforme/ esistenza. Camminavo in effetti verso un lavoro che ho rincorso per quattro mesi come un segugio, per un contratto che si è rivelato più breve dell'attesa stessa (sic.). E non ne sono neanche rimasta delusa, perché "è meglio di niente" e la verità è invece che non sono mai stata capace di chiedere di più da me e dalla vita fino a ora e così questo è solo il culmine di tanti anni in cui le mie facoltà erano come rallentate e sabotate da altre grosse incombenze mentali, come un'auto che deve trasportare un carico pesante, inevitabilmente va piano, si inceppa. Ma adesso.

Ci sono cose che bisogna imparare a lasciarsi alle spalle. Pensavo che ho davvero voglia di cambiare e di consegnare per lo meno questo desiderio a questo piccolo spazio di blog.

Forse è il momento giusto, lo spero, il Signore di Corso Trapani ne è praticamente sicuro. Vorrei guardare le cose con i suoi occhi, capirci di più, avere ragione e incidere ed essere a little bit more rilevante e smettere di pensare che tanto io posso/devo rinunciare alle opportunità belle e importanti di default e votarmi all'abnegazione, all'evaporazione obbligatoria delle mie stesse capacità. Ecco. Ora che l'ho scritto, dovrò invece tenere fede a questo difficile proposito. E cercare in questi giorni che mi ri-separano dalla scadenza del nuovo contratto di vivere in un altro modo, di cercare qualcosa di davvero nuovo. Non sarà per niente facile, ma i blog alla fine servono anche a questo.

:)

16 commenti:

Annalisa ha detto...

Ti capisco. Lo sai che la mia vita è di nuovo cambiata in cinque minuti? Hahahaha la tua massima funziona sempre ;)

noemi ha detto...

hehehe quante ne so? scherzi a parte: ma di nuovo? e quanti cambiamenti intendi fare al minuto?? :))

Annalisa ha detto...

ihihih Ti racconterò. Raccolgo questo tuo bell'invito a lasciarmi le cose alle spalle e a chiedere di più da me. Grazie :*

noemi ha detto...

ma grazie a te per aver letto :D e se sono stata un po' utile ancora meglio...

Annalisa ha detto...

lo sei, come sempre :D

noemi ha detto...

grazie!!

Sara Giorgia ha detto...

Mi insinuo furtiva per dire solo che non avrei saputo trovare parole migliori per uno stato d'animo che conosco bene. Bravissima amica, as always.
Ma d'altronde CHETTELODICOAFARE

noemi ha detto...

Sarina, grazie, sei sempre la benvenuta. Un abbraccio grande, grandissimo.

Elena ha detto...

Io sto dalla tua parte: se vuoi cambiare qualcosa io ti appoggio!! Anche se posso darti il mio supporto morale solo virtualmente!! :)

Baci baci
PS: leggendo il titolo, speravo avessi fatto un post sulle medamine di corso trapani...sarà per la prossima...le attendo con ansia!! :)

noemi ha detto...

sulle madamine, Elena, non ti deluderò :)) e grazie per il tuo appoggio, anche se a distanza ti sento vicina, un abbraccio!

Zuccaviolina ha detto...

Una grande ritorno, il tuo e il suo. Non sono una veggente ma sono certa che la sua presenza sia di buon auspicio per il futuro. D'altra parte il nuovo nasce sempre dal rinnovarsi di una tradizione. In bocca al lupo! ;)

noemi ha detto...

@Zuccaviolina: oh, grazie, le tue parole delicate mi colpiscono molto :)

barchetta ha detto...

pensa, io mi sento proprio come descrivi tu, parola per parola, in questo momento della mia vita, come se le mie capacità mentali negli ultimi anni fossero evaporate lasciandomi solo un enorme fardello da trasportare (in particolare per quanto riguarda l'università)...cambierà solo quando mi impegnerò e lo vorrò veramente, solo quando esigerò di più da me stessa...come sempre sei illuminante, Noemi...sono sicura che presto avrai un bel contratto, vada come vada non bisogna mai mai arrendersi!

noemi ha detto...

@barchetta: grazie, che bello leggere il tuo commento. mi sto affezionando sempre di più al mondo-blog perché mi accorgo che unisce le persone ed è una vera forza, spero reciproca. questi momenti capitano e a volte sembra impossibile superarli, invece poi, come dici tu, le cose possono cambiare. camminare con un fardello pesante rallenta inevitabilmente, ma questo secondo me non vuol dire che le capacità siano svanite (come pensavo qualche tempo fa), ma semplicemente che sono impiegate per altro, cioè per "sopportare" e far fronte a questi stati d'animo che sono molto onerosi, a volte fanno precipitare in un vuoto e in un senso di inconcludenza che può spaventare e richiedono purtroppo tante energie. anch'io sono sicura però che presto le cose andranno sempre meglio anche per te: ho l'impressione, leggendo il tuo blog, che tu sia proprio come un barchetta di carta, solo all'apparenza fragile ma in realtà forte proprio della tua delicatezza e leggerezza e agilità. beh ri-grazie per il tuo augurio, mi ha ridato la vitalità che oggi mi stava un po' mancando con questo tempo grigio e un po' di mal di testa... ti propongo di restare in contatto e spero di poterci dare presto a vicenda buone notizie :)

barchetta ha detto...

lo spero anch'io! intanto ti assicuro che anche in questa risposta c'hai azzeccato in pieno : a volte a me mancano le parole e nella mia testa tutto si aggroviglia in un miscuglio indecifrabile, inspiegabile. Posso dire che tu , con questo post e questa risposta (e con tutto il blog, che pian piano sto leggendo) mi stai aiutando a vederci un po' più chiaro e una piccola scintilla di conforto mi si è accesa dentro...anch'io mi sto ricredendo sul blog: siamo delle sconosciute, ma nonostante ciò si può comunicare...un po' come gli intellettuali dei tempi andati, che si conoscevano epistolarmente: grande stima ma non si erano mai visti, se non quell'unica volta! quindi sì, teniamoci in contatto, magari piano piano si farà amicizia :)

noemi ha detto...

@barchetta: sono contenta: penso che per quella "piccola scintilla" valga la pena scrivere ancora, le tue parole mi restituiscono il senso del tenere un blog, che non sempre riesco a sentire, capisco allora il valore del dialogo e lo scambio di pensieri/sensazioni, anche tra sconosciuti, che però si ritrovano su un territorio comune... ancora grazie per questi commenti (e vedrai che anche quei grovigli si scioglieranno, credo che un punto di partenza sia prenderne atto e non colpevolizzarsi e ripescare invece le energie perdute, perché da qualche parte sono lì che aspettano!) ti rifaccio il mio in bocca al lupo: scriviamoci ! :)