Quest'anno per la Letteratura vince Mario Vargas Llosa. Un nome che mi ha sempre impressionata.
Di lui avevo letto anni fa solo La casa verde. Iniziato e poi abbandonato. L'ho ritrovato oggi sotto gli strati impolverati della memoria. Lo ricomincio da capo perché non ricordavo quasi più niente. Quello che avevo registrato erano solo le immagini vive e precisissime - ad esempio all'inizio quando il Rubio e il Chiquito "risparmiano" una gallina (sic.) - e il linguaggio. Frammentato, parlato, ritmico come un respiro umano prima ancora che un'opera dell'ingegno. Come quasi ogni anno, resto sempre affascinata dal Premio Nobel. Mi piacciono queste cose: i premi, le vette, le esplosioni di attenzione sugli scrittori e i loro temi.
3 commenti:
mmm, la mia ignoranza talvolta mi stupisce per la sua profondità. non l'ho mai sentito però sono felice per lui. io di solito aborro i premi perchè sono etichette talvolta prive di contenuto. questo però è speciale e lo deve essere per forza anche lui. grazie per avermene parlato. ciao
Ciao Vania :) anch'io a volte mi stupisco: la vincitrice dell'anno scorso ad esempio proprio non la conoscevo. A me dei premi piace l'emozione che circola, la voglia poi di leggere qualcosa del vincitore...
(e grazie a te per la visita sempre gradita!)
Ciao Luca, grazie per la visita! Ho fatto un giretto sul tuo blog: very nice :)
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