Si occupa molto della casa. E la sera e la mattina presto porta fuori il cagnolino bianco. La casa è importante. La casa nuova. Ci racconta, in piedi di fronte al portone, che da quella vecchia lui e sua moglie se ne sono andati da qualche inverno. C'erano troppi brutti ricordi. Avevano perso un bambino e adesso vogliono ricominciare una nuova vita. Michele ha il cappellino dell'hard rock cafè, una giacca autunnale e le scarpe pulite. Lo abbiamo conosciuto all'aeroporto, di ritorno dalle vacanze. Michele ci spiega parecchie cose, mentre il cagnolino mi morde un piede scambiandolo per un sasso. "Non è un sasso" gli dice Michele. Poi passano quattro cinesi. "Adesso guardate cosa fa". Il cagnolino ringhia. "Non gli piace l'odore di ristorante. Poverini, ormai lo conoscono, non si offendono. Sono cinesi ma lavorano al giapponese. Il mondo oggi è così". Michele parla, parla tantissimo. Ci racconta della vecchia signora che amministrava il condominio senza essere amministratrice. Del terrazzino inagibile in cui piove dentro. Del calcare, calcare ovunque. Dell'affitto, chi paga di più. L'angolo-stireria che voleva progettare per la moglie. Poi parla ancora, parla, parla. E guarda in alto al quinto piano per vedere se la moglie si affaccia. "Mi darà per disperso". E poi il cagnolino piange e si mette con le zampe sulle sue ginocchia. "Si, ok andiamo, andiamo. Buonanotte. Arrivederci".
2 commenti:
ma questo Michele è una personaggio o una persona? i tuoi raccontini sono così verosimili che mi viene da chiedermelo (idem per Tania)... belli belli :)
mi sta tornando la voglia di leggere (in questi giorni sono alle prese con Psicomagia di Jodorowsky)
Grazie Noemi!!!
Ciao Barchetta :D alcuni sono veri, in carne e ossa (come Tania) altri mezzi veri e mezzi inventati (come Michele), altri ancora completamente frutto della fantasia :D
Uh sono molto contenta che ti stia tornando la voglia di leggere, poi queste giornate di autunno sono perfette!
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