domenica 6 marzo 2011

Letturedomenicali+tazzinadicaffè.

"(la mano che non si può mordere si bacia, dice un adagio cinese)". Ed è questa la frase tra parentesi che trovate a pagina 70 e vi fa capire le ragioni di un titolo: La mano che non mordi, piccolo stupendo romanzo di Ornela Vorpsi, uscito per Einaudi nel 2007. Lei è nata a Tirana, vive a Parigi e scrive in italiano. Scrive benissimo in un italiano cosmopolita perfetto e luminoso. A me è piaciuto particolarmente questo viaggio-nonviaggio che esordisce dicendo: "Viaggiando, ho capito profondamente di non essere un viaggiatore".

Perché però questo è più di un viaggio e comunque non è un viaggio in senso convenzionale: è una vita condensata in una fiala trasparente dove si può vedere tutta la fatica, il dolore, l'angoscia di una ragazza bellissima e albanese che prova a vivere in Italia (straordinarie certe scene milanesi o romane, ad esempio da pagina 54 a 57) e che comunque non hanno niente a che fare con la violenza impossibile di restare nella propria terra.

La protagonista del romanzo deve partire dalla città in cui si è per lo più stabilizzata, che è Parigi, per un viaggio a Sarajevo dove un suo amico ha iniziato a soffrire di un male misterioso. E tutto il libro è il volo anche mentale andata e ritorno da questa esperienza straniante, con nel mezzo una serie di illuminazioni e considerazioni lampeggianti, dettagliate, vere, lucide e intense.

Un percorso che salta continuamente nel tempo e nello spazio tra passato presente e futuro e tra Italia, Francia e Balcani, con gli occhi spalancati di una persona prima disperata, poi privilegiata. Nell'impossibilità eppure lo sforzo estremo di assaporare le proprie fortune senza dimenticare lo sforzo di averle ottenute. Una scrittura unica, ricca, intarsiata spontaneamente come un cristallo, essenziale. Se potete, leggetela !!

E buona domenica piena di sunshine :)

2 commenti:

Giuseppe Benanti ha detto...

@tazzina di caffè: efficace il commento e il tratteggiamento della personalità dell'autrice con alcune considerazioni personalissime sullo spazio-tempo.meglio che la lettura del romanzo che sarà senz'altro godibile ma più faticosa di questo commento!

noemi ha detto...

@giuseppe: grazie!!