Pensavo a certi momenti della vita come una partita a scacchi. Uh che originale! Però è vero. E pensavo alla libertà di scelta. Cosa contraddistingue il campione di scacchi? La calma nella scelta. L'intelligenza della scelta. L'acuminata scelta. Muovo il cavallo o la torre? L'alfiere o la regina? Quando si perde a scacchi è perché invece si subiscono le mosse dell'avversario.
"Se vado lì, mi mangia. Se vado là, mi mangia. Se vado lì, mi mangia e se vado là è scacco al re"...
Così - prigioniero - muove il piccolo innocuo pedone e mestamente ricomincia la lunga attesa ticchettante della scelta del vincitore.
Eh no. Ciascuno ha il dovere di scegliere fino in fondo, davvero, realmente, con tutta la concetrazione del mondo. Il dovere e il diritto e il piacere di scegliere liberamente cosa diavolo muovere, cosa cavolo fare, che cosa pensare del re, dove scatenare la regina, dove mobilitare la torre, fin dove spingere l'alfiere. E che vinca il migliore.
Freeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee as a biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiird!
"Se vado lì, mi mangia. Se vado là, mi mangia. Se vado lì, mi mangia e se vado là è scacco al re"...
Così - prigioniero - muove il piccolo innocuo pedone e mestamente ricomincia la lunga attesa ticchettante della scelta del vincitore.
Eh no. Ciascuno ha il dovere di scegliere fino in fondo, davvero, realmente, con tutta la concetrazione del mondo. Il dovere e il diritto e il piacere di scegliere liberamente cosa diavolo muovere, cosa cavolo fare, che cosa pensare del re, dove scatenare la regina, dove mobilitare la torre, fin dove spingere l'alfiere. E che vinca il migliore.
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