Con gli occhi già semichiusi, ribadisco ancora una volta questo particolare consiglio di lettura - la tazzina in realtà questa volta consiste nel bicchierino della macchinetta di una scuola elementare. La giornata d'uno scrutatore di Italo Calvino. Leggerlo durante la mia esperienza di scrutatrice oggi, tra un elettore e l'altro, nei momenti di minore affluenza, è stato bello, giusto, emozionante, decisivo per la mia vita. Naturalmente, non potrei trovare parole migliori di queste:
"Ambienti insomma nudi, anonimi, coi muri tinti a calce; e oggetti più nudi e anonimi ancora; e questi cittadini, lì al tavolo - presidente, segretario, scrutatori, eventuali 'rappresentanti di lista' - prendono anch'essi l'aria impersonale della loro funzione. Quando incominciano ad arrivare i votanti allora tutto s'anima: è la varietà della vita che entra con loro, tipi caratterizzati uno per uno, gesti troppo impacciati o troppo svelti, voci troppo grosse o troppo fine. Ma c'è un momento, prima, quando quelli del seggio sono soli, e stanno lì a contare le matite, un momento che ci si sente stringere il cuore".
"Ambienti insomma nudi, anonimi, coi muri tinti a calce; e oggetti più nudi e anonimi ancora; e questi cittadini, lì al tavolo - presidente, segretario, scrutatori, eventuali 'rappresentanti di lista' - prendono anch'essi l'aria impersonale della loro funzione. Quando incominciano ad arrivare i votanti allora tutto s'anima: è la varietà della vita che entra con loro, tipi caratterizzati uno per uno, gesti troppo impacciati o troppo svelti, voci troppo grosse o troppo fine. Ma c'è un momento, prima, quando quelli del seggio sono soli, e stanno lì a contare le matite, un momento che ci si sente stringere il cuore".
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