Oh, la giornata scorre lenta. Finalmente rispunta il sole torinese (un ossimoro? No, una realtà). Abbiamo parlato di politica. Ci siamo appesantiti l'anima. Ci siamo riparati dalla pioggia e dal buio pesto delle tre del pomeriggio. Dunque è ora di alleggerirci il cuore e metterci ai fornelli (con buona pace di Ciccio e Nonna Papera). Scusate la foto, non rende. Quella che andrò a descrivervi è molto di più di questo. Parlo della mia proverbiale (?) torta salata ai carciofi*.
Cari lettori di Tazzina-di-caffè: procuratevi 6 o 7 carciofi. 2 spicchi d'aglio. 3 o 4 alici lavate e senza lisca. 1 cipolla. 3 uova, 70 g di parmigiano, 200 ml di latte, un po' di prezzemolo tritato, scamorza.
E poi. Preparatevi al peggio. Alla tortura volontaria. Alla sofferenza fine a se stessa. Alla banalità del male. Ovverosia: mondate i carciofi. Mondate mondate. Infilzatevi con quelle orrorifiche spine che sembrano unghie di gatti assassini riposseduti dal demonio. Trascorrete in tale operazione il vostro tempo prezioso domandandovi cosa avete fatto per meritare una simile punizione. Dopodiché, mettete a mollo in acqua e limone i pezzi di carciofi - mondati eh mi raccomando - e lasciateli lì con estremo vostro sollievo. Ora, più semplicemente, tritate i 2 spicchi di aglio e fateli imbiondire nell'olio. Aggiungetevi i carciofi precedentemente scolati. Occhio ai semini di limone. Aggiungete sale e pepe. Con un mestolo di acqua calda ammorbidite il tutto e lasciate evaporare. Poi in un'altra padella (ebbene sì) fate saltare la cipolla tritata con 2 cucchiaio d'olio extravergine di oliva e le simpatiche alici. Con destrezza! Unite tutto quanto insieme. Ci va una certa manualità e tempra di spirito. Ora sfumate con vino bianco. Salare e aggiungere il prezzemolo tritaro. Nel frattempo, sbattete le uova unendo il latte e parmigiano. Tagliate a tocchetti la scamorza. Ora stendete la sfoglia in una teglia. Mettere i carciofi con annessi e connessi, aggiungete la scamorza e infine le uova & company. In forno per mezz'ora a 180 e via. Della serie: stanchi ma felici!
*sul perché fare una torta salata non ho risposte, è un po' come l'ascesa al monte ventoso o giù di lì.
Cari lettori di Tazzina-di-caffè: procuratevi 6 o 7 carciofi. 2 spicchi d'aglio. 3 o 4 alici lavate e senza lisca. 1 cipolla. 3 uova, 70 g di parmigiano, 200 ml di latte, un po' di prezzemolo tritato, scamorza.
E poi. Preparatevi al peggio. Alla tortura volontaria. Alla sofferenza fine a se stessa. Alla banalità del male. Ovverosia: mondate i carciofi. Mondate mondate. Infilzatevi con quelle orrorifiche spine che sembrano unghie di gatti assassini riposseduti dal demonio. Trascorrete in tale operazione il vostro tempo prezioso domandandovi cosa avete fatto per meritare una simile punizione. Dopodiché, mettete a mollo in acqua e limone i pezzi di carciofi - mondati eh mi raccomando - e lasciateli lì con estremo vostro sollievo. Ora, più semplicemente, tritate i 2 spicchi di aglio e fateli imbiondire nell'olio. Aggiungetevi i carciofi precedentemente scolati. Occhio ai semini di limone. Aggiungete sale e pepe. Con un mestolo di acqua calda ammorbidite il tutto e lasciate evaporare. Poi in un'altra padella (ebbene sì) fate saltare la cipolla tritata con 2 cucchiaio d'olio extravergine di oliva e le simpatiche alici. Con destrezza! Unite tutto quanto insieme. Ci va una certa manualità e tempra di spirito. Ora sfumate con vino bianco. Salare e aggiungere il prezzemolo tritaro. Nel frattempo, sbattete le uova unendo il latte e parmigiano. Tagliate a tocchetti la scamorza. Ora stendete la sfoglia in una teglia. Mettere i carciofi con annessi e connessi, aggiungete la scamorza e infine le uova & company. In forno per mezz'ora a 180 e via. Della serie: stanchi ma felici!
*sul perché fare una torta salata non ho risposte, è un po' come l'ascesa al monte ventoso o giù di lì.
6 commenti:
Bene. Io non so cucinare ma ho deciso di sfidare me stesso e voglio seguire la tua ricetta. Il che vuol dire che dovrò farti un po' di domande: che cosa vuol dire mondare i carciofi? Solo togliere le punte? E come li scelgo i carciofi?
ahi ahi domande difficili: tenterò una risposta...dicesi mondare, sì togliere quelle oscene punte ma anche quella specie di "lana" che c'è dentro, chiamata in alcuni siti di cucina: "barba" he he. Mentre sulla scelta dei carciofi sarebbe meglio affidarsi a un buon banco del mercato. In questo caso io li ho presi al supermercato in offerta ed è stato tragico sceglierli a mano uno a uno, cosa assai sconsigliabile... :) poi fammi sapere com'è andata!!
Mmm sto entrando nello spirito adatto ad affrontare l'impresa domani per proporla agli amici (che perderò a causa del tentativo di avvelenamento) a pasquetta. Fra gli ingredienti non hai indicato la pasta sfoglia la cui importanza, mi pare di capire, è nient'affatto trascurabile...
Bene, ce la farai!! Per la pasta sfoglia: io ho usato la buitoni...andrebbe bucgerellata con la forchetta e io me ne sono dimenticata. Poi nel mio caso credo di aver ecceduto con il composto delle uova e di aver rovesciato i carciofi troppo caldi...un disastro ;) però il sapore era buonissimo! In bocca al lupo allora e buona Pasqua e Pasquetta :)
Grazie per l'incoraggiamento, ti farò sapere i risultati
Bene, li aspetto, magari con fotografia :)
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