giovedì 16 settembre 2010

Correre al buio.

Eh scusate, ma la corsa... mi sto trasformando in Forrest Gump (sempre meglio che Forrest, il mago televisivo, ok, è la fine, sono a pezzi e non lo nascondo ;).

Correre al buio, ieri sera. In quella frazione di secondo tra la fine della giornata e l'accensione simultanea dei lampioni del parco. Lo stadio curvo e bianco, sembrava di Lego. Il cielo viola come un velo trasparente, la stoffa sottile di un vestito da sera solo per me.

Correre sull'erba verde smeraldo, fresca, fitta. Sentirsi pulsare e luccicare nel nero della notte che scende prima, che ci ha fregati, che è implacabile come le stagioni.

Quello che conta per me, oltre a muovere le gambe, le braccia, i piedi, diventare rossa, sudare e respirare, è l'appuntamento fisso. Mi rimbombava una frase. Una stupidaggine come "la doppia vita di", la mia doppia vita di questi giorni. Di mattina affannata, preoccupata sempre di più e perdo energia e vitalità come un castello di sabbia si sgretola sul bagnasciuga. Stringo i denti, meglio: li digrigno fino ad avere male alla mandibola e alla mascella, fino a scheggiarli. Mi viene il mal di testa. Penso al futuro, mi accorgo che trema come l'acqua di uno stagno al getto di una pietra.

A poco a poco negli anni ho iniziato a vedere annebbiato: un figlio, un matrimonio, un lavoro: un'idea che più passa il tempo più si allontana anziché avvicinarsi, e mi sento per la prima volta invecchiare anziché crescere. Vorrei tutte quelle cose ma era tutto così sbagliato in me, che ho dovuto ritardarle, procrastinarle e forse ogni tanto penso: rinunciarci. Non vorrei dirlo, ma bisogna tenerne conto. Potrebbe, dietro l'angolo, anche rivelarsi così peggio di quanto credevo. E allora "rinuncia" sarebbe la parola. Una vita non brutta, certo, ma diversa. Eppure ancora non la voglio pronunciare. Ancora un po' di tempo, per favore, un po' di piccolissimo tempo.

E invece poi la sera. Quando è il momento di andare a correre. Io sono più di una persona, sono come una leonessa vera, un animale che corre sull'erba con tutta la velocità, con tutta la ferocia che ha nelle zampe. Esisto, come esistono gli altri animali, come le mamme col passeggino, come i cani, come tutti, qui ho gli stessi diritti di chiunque, di un'altalena, di una castagna, di un atleta che si allena per una gara importante.

Mi siedo per terra e affondo le mani tra i fili d'erba che profumano come niente altro al mondo. Sulla schiena sento che il mio sudore e la rugiada si incontrano, si mischiano, alla fine si assomigliano così tanto. E ogni volta, con la faccia sotto la fontanella sono più forte, ho i muscoli gonfi, e le macchine che scorrono poco fuori dal recinto con i fari illuminati, penso: non ancora. Non rinuncio ancora. Sono ancora viva, sono più viva che mai.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

che dire? condivido in pieno riguardo alla corsa. Mi piace l'idea della leonessa ... io mi sento più uno zerbino mentre mi affanno e cerco di non ruzzolare a terra. Poi però quando la fatica è finita ... che pace, che benessere.
Riguardo a quello che succede durante le altre fasi del giorno non posso che dirti coraggio, il tempo passa ma non così irrimediabilmente come può sembrare. C'è tempo per ogni cosa ... vedrai che tutti i pezzi del puzzle prima o poi si sistemano.
A presto

noemi ha detto...

Vania, so che mi capisci perché sei anche tu una maratoneta :)
Rispetto alle prime volte, mi sembra di sentire meno la fatica, tieni duro che migliora.

Invece per quanto riguarda le tue parole su di me, sul "giorno", non posso che ringraziarti, mi hai dato tanta fiducia. A volte mi sembra che il tempo mi scivoli dalle mani ma so che in parte è una mia percezione, che peggiora con la paura di non farcela, di "fallire", di non ottenere le cose che desidero... ma in effetti penso sia umano e sia giusto anche andare sempre avanti, sia correndo sia normalmente :))

Jas ha detto...

Non demordere e non rinunciare. Tutte le cose si sistemeranno. E poi non stai invecchiando, sei poco più che una ragazzina!! :)

noemi ha detto...

Grazie Jas :D :D :D

Elena ha detto...

Tasto dolente...come ti capisco! Anche io mi sento invecchiare piuttosto che crescere e ho paura che la rinuncia prenda il sopravvento... :(
Questa sensazione non ce l'ho sempre...dipende dai giorni...oggi si, domani no, dopodomani boh...
Baci baci

noemi ha detto...

:( vorrei che passasse in fretta, che arrivassero le risposte che aspettiamo (se è questo anche il tuo caso), nel frattempo se non smettiamo mai di cercare e di crederci, dovrebbe andare bene! Lo spero sinceramente per te, per me e per chi è in questa stessa situazione...

Linda e Paola ha detto...

noemi, voglio lasciare un commento perché quello che ho letto non mi ha lasciato indifferente, ma non trovo le parole. Ti dico solo tieni duro, non smettere di desiderare quello che vuoi ma non pensare di fallire perché non ti sei accontentata! Un abbraccio :-) Linda

Stefi ha detto...

riflessione di una "attempata": la parola "rinuncia" è una conseguenza frutto di elaborazioni razionali su fatti, circostanze, opportunità, ecc. ecc.
Tutto ciò è assai saggio se non diventa una prigione!!
Consiglio: abbassare le "difese" accettando di tornare ad uno "stato + primitivo" lasciando fare all'istinto e al desiderio!!
Lo so: se ci guardiamo intorno, teoricamente non ci sarebbe speranza,...se mai un giorno riusciremo ad incontrarci e a conoscerci te lo spiego meglio!! :)
per ora l'augurio di serenità!

Unknown ha detto...

ho trovato tutte blogger atletiche a quanto pare! Come ho scritto poco fa da Vania: per il momento il tapis-roulant aspetta buono buono il lunedì giusto (magari il prossimo!). Quanto al resto...ci sono giorni in cui si vede tutto nero e aleggia quella parola (rinuncia) a farci intristire ancora di più. Ma sono giorni. Poi la leonessa che è in te prende il sopravvento e torni a crescere e non ad invecchiare. Smack!

Unknown ha detto...

ho trovato tutte blogger atletiche a quanto pare! Come ho scritto poco fa da Vania: per il momento il tapis-roulant aspetta buono buono il lunedì giusto (magari il prossimo!). Quanto al resto...ci sono giorni in cui si vede tutto nero e aleggia quella parola (rinuncia) a farci intristire ancora di più. Ma sono giorni. Poi la leonessa che è in te prende il sopravvento e torni a crescere e non ad invecchiare. Smack!

noemi ha detto...

Linda, grazie davvero, le tue parole mi aiutano, mi fa piacere sentire che tramite il blog si può comunicare anche nei momenti più incerti.

noemi ha detto...

@Stefi, grazie del tuo commento. Inizio da subito a seguire il tuo consiglio.

noemi ha detto...

@Turista!! Ebbene sì, sto puntando alle Olimpiadi :D grazie per le tue parole, grazie grazie.

Unknown ha detto...

Tutto scivola via velocemente, le emozioni sognate si asciugano come il sudore sulla tua schiena o la rugiada sull'erba durante il giorno.
Io che ho 5 anni più di te, non ho concluso molto. Ho un lavoro, convivo, parecchi problemi e non sono felice.
Correre è la tua maniera di contrastare la lentezza con cui le cose che desideriamo sembrano avverarsi.
Nella corsa hai un obiettivo a breve termine e lo raggiungi, nella vita, tutto sembra lontano e irraggiungibile.
Eppure l'affanno e l'ansia non ci portano da nessuna parte. Te lo dice un ansioso.
La mia consolazione, forse magra, è aver raggiunto una consapevolezza, se vuoi, banale: le cose vanno come devono andare. Noi possiamo e dobbiamo mettercela tutta per cercare di ottenere ciò che vogliamo, ma se non sarà così, pazienza. Assaporiamo i momenti, come sai fare tu verso sera in modo così eccezionale, e proviamoci. Proviamoci fino a che saremo stanchi come dopo una lunga corsa.
Forse avremo raggiunto un millesimo dei nostri sogni, ma quella stanchezza buona della corsa, insieme alle piccole grandi emozioni vissute durante il viaggio, ci regaleranno una pace e una serenità consolatorie.

Grazie per le tue parole, e te lo ripeto: prendi tutto quello che hai dentro e mettilo in un libro, tu ce la puoi fare. Davvero

noemi ha detto...

Matteo, credimi, questo tuo commento mi ha davvero colpita. Non posso che dirti solo grazie. E augurarti il meglio per la tua vita.