Buongiorno :)
La tazzina di caffè, come ogni domenica, c'è. Qui accanto alla mia mano destra, tiepida, comoda e a suo agio sul tondo sottobicchiere rosso di Ikea.
Oggi pensavo che ci sono quei libri che siamo convinti da sempre di avere già letto. E così li riproponiamo sottoforma di espressioni a effetto nelle conversazioni: "Guarda, è stata un'Odissea!"
A me ad esempio capita, ultimamente, di dire: "Sto bene! Oddio, mi sembra un po' di stare nel Deserto dei Tartari. Ma complessivamente tutto bene eh, anzi: beniiiiiiiisssssimo!"
E poi mi sono detta: ma io in questo Deserto dei Tartari forse non ci sono mai stata davvero.
Sì, è quel postaccio dove speri speri e non succede mai niente e poi fai una pessima fine.
Ma il libro, il romanzo di Dino Buzzati, quello pubblicato nel 1940, in piena Seconda Guerra Mondiale, che ha reso immortale il suo grande autore. L'avevo mai letto? No. Si limitava a sostare lì, ben piazzato sul suo ripiano blu oltremare della libreria Billy (sempre Ikea, what else?). A mia discolpa, avevo letto alcuni suoi geniali racconti. E l'avevo studiato sui banchi di scuola. Ma questa lettura così importante e ahimè così pertinente al periodo che sto vivendo adesso (hemm, sì, è tutto così snervante e destabilizzante e preoccupante e e e), va affrontata con coraggio.
Anche per esorcizzare la paura del deserto che mi attanaglia. Anche per rafforzarmi, immergermi nel capolavoro, suturare tra loro i pensieri positivi, lasciando definitivamente fuori dalla testa quelli negativi, ecco che incomincio questa nuova avventura domenicale. Un ultimo sorso di caffè, e si parte per la Fortezza Bastiani.
"Era quello il giorno atteso da anni, il principio della sua vera vita".
E buona lettura a tutti :)
2 commenti:
Tu non sai quanto mi è piaciuto quel libro!!! Che voglia di rileggerlo che ho!!
davvero? io sto procedendo molto lentamente, ma in effetti la storia lo richiede... :)
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