martedì 23 marzo 2010

Dialogo tra me e me.

Brava Noemi. Brava brava. Resta alzata fino alle due del mattino. Stai stai. Stai sveglia fino a notte fonda a guardare i film di Bergman e Antonioni. A leggere romanzi che pesano tre kili, a scrivere allegramente al computer, a scrivere sul quadernino, a scrivere sull'agendina, a scrivere sui post it. A parlare dei massimi sistemi. Fai, fai il bucato mentre gli altri dormono, monta pure il tavolino di Ikea sotto il cielo stellato. Guarda, guarda la luna quant'è bella, come si specchia su una Torino così silenziosa. Stupisciti stupisciti che le persiane degli altri condomini sono tutte abbassate, che i pettirossi già canticchiano nei loro nidi. Sorprenditi sorprenditi di quante poche macchine passano sotto casa tua, di quanto sia assurdo tenere tutte quelle insegne accese. Dei semafori arancioni che lampeggiano.
Continua, continua pure così.

Ma se poi alle tre del pomeriggio ti aggiri strisciando per la città come un cadavere, se poi le tue occhiaie spaventano i bambini, se poi ragioni come una che ha bevuto sei bicchieri di Barbera a digiuno, se poi ti si chiudono gli occhi a pranzo, anzi già a colazione, eh bè: non venire a lamentarti con me. Non avrai la mia pietà. La vita è tua, fanne ciò che ti pare. Ecco. L'ho detto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

eh brava! eh brava! sig.na non posso più sgridarti.

noemi ha detto...

Eh no!! Non è più tempo di "a letto alle nove" ah ah ah