giovedì 8 aprile 2010

Signore di Corso Trapani.

Oggi c'era, senza cappello, senza giacca. Con bastone, sigaretta, pantofole e camicia a quadri grigi. Capelli sparatissimi. E il suo sguardo smarrito-sicuro-ironico-tenero-liquido-serio-interrogativo.

A un certo punto, senza una ragione, come a volte accadono le cose più decisive della vita, si è formulata nella mia mente la seguente frase: "lo saluto?!".

E così ho fatto. Con un filo di voce, mettendomi, non so perché, una mano sulla gola, ho detto:
"Buongiorno". Molto cordialmente, come si fa nei paesi dove si saluta anche chi si conosce poco. Accompagnando la parola con un sorriso appena accennato. Lui proprio non se l'aspettava. Ha risposto, o non risposto, non è stato facile per me capirlo. Ho subito girato gli occhi nel bianco del cielo torinese, punteggiato di germogli, umido di pioggia, quieto, profumato di macchine, caffè e di cemento.

3 commenti:

Federico Tomassetti ha detto...

Brava, un sorriso non fa mai male.

Il signore di Corso Trapani mi ricorda quando al liceo incontravo ogni mattina un signore che portava a spasso il cane. Dopo qualche tempo iniziammo a salutarci, non ricordo come successe ma mi faceva piacere. Una piccola compagnia in quelle passeggiate verso la fermata del pullman.

Anonimo ha detto...

ma dai che bello!!!

noemi ha detto...

@ Moonbiter è esattamente quello che succede con questo Signore :)