domenica 17 aprile 2011

Tutta Dritta --------> un anno di corsa.

E fu così che ho corso la famosa maratona. Non è proprio una maratona a dire il vero. Si chiama Tutta Dritta, 10 km da Torino alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, un percorso in effetti tutto dritto e qui trovate le dovute informazioni.

Ero agitata perché ho iniziato a correre a giugno dell'anno scorso: sono passati quasi dodici mesi. E a quel tempo, dopo meno di dieci minuti di corsa lentissima stramazzavo semplicemente al suolo rantolando in piena crisi asmatica.

Però poi mi sono ostinata. E quindi oggi. Oddio, non che mi sia piazzata tra i primi tre. Neanche tra i primi tremila, ora che ci penso.

Però ho corso tutto il tempo senza fermarmi mai e con pochissima asma. Ho scannato proprio, pensando in quegli interminabili momenti, quando cioè Via Roma, Via Sacchi, Corso Turati, Corso Unione Sovietica, il parcheggio Caio Mario, la Fiat, prati e palazzoni pieni ancora di bandiere mi sfilavano di fianco, a qualcosa di bello, a qualcosa che vorrei che succedesse.

Un'ora e otto minuti. Se contate poi che non più tardi di venerdì ho avuto un bell'attacco di panico sulla poltrona del dentista, di quelli con tachicardia che ti fa traballare mentre cammini, è un risultato.

Sono partita piano, in mezzo a gente presa benissimo, preparatissima, fisicatissima. Tutto bello, tutto emozionante, ma il punto era: arriverò io all'arrivo? Cioè dall'altra parte? Dove ci sarebbe stato tanto rassicurante gatorade e la soddisfazione totale dei cinque sensi? Oppure soccomberò, soprattutto al probabile attacco panico, all'agorafobia, al delirio di rovina? Mentre alcune vecchiette e gente che correva spingendo il passeggino del figlio mi superavano in scioltezza, ho iniziato a vacillare. Ma l'umiliazione l'avevo messa in conto. E avevo anche avvisato il mio fidanzato che mai e poi mai gli sarei stata dietro.

Tuttavia la risposta, nonostante i peggiori pronostici è stata sì. Sono arrivata. Ho tagliato il traguardo sulle amorevoli note di una banda che suonava una specie di pizzica e salutava animosamente dicendo viva le donne.

Un'ora e otto minuti. La palazzina di Stupinigi bellissima, bianca, luminosa e curva come un tenero abbraccio. La frutta e il tè, il prato dove fare stretching, un pranzo vero offerto dall'organizzazione, un gruppo che suonava bella musica e Proud Mary sparata che ci ha tirato fuori anche le forze per cantarla.


Veramente una cosa bella. In cui la grande novità è che sono ancora qui e che mi sto bevendo pure un caffè mentre vi auguro buona serata.

Love love.

:)

4 commenti:

leparoleverranno ha detto...

Abbiamo davvero molte cose in comune... anche il tempo della corsa! Ho partecipato alla Tuttadritta qualche hanno fa e ci ho impegato 1 ora. E' una bella soddisfazione tagliare il traguardo, vero? Brava!

noemi ha detto...

@leparoleverranno: ma dai?? Eh sì una bella soddisfazione davvero!!! :D

LuciusDay ha detto...

Complimentissimi per la sfida personale della "Tutta dritta": faccio atletica leggera e corro anche io (non propriamente da fondista però), e posso ben comprendere le meravigliose sensazioni che hai provato tu durante la corsa. Never give up! :P

noemi ha detto...

@LuciusDay: grazieeee! Detto da un atleta vero poi è il massimo! Sì, sono sensazioni molto belle, si passa dalla fatica alla serenità e tutto ciò che c'è in mezzo! Never give up!! E grazie per la visita!