Ciao! Come promesso martedì, non vorrei mai trascurare la letturadomenicale+tazzinadicaffè. C'è da dire che più di una persona (ciao amici!) mi ha fatto notare che queste letture, hemmm, non che siano noiose, anzi (grazie amici!) ma, quel "domenicali", quella rigidità un po' maniacale a volte potevano sottrarre freschezza al tutto. E' vero. Io sono un po' così a volte, più passa il tempo più lo capisco. E' come se: "se non soffri un po' non va per niente bene". Una cosa del genere. A volte queste letture me le sono imposte così, per essere seria, per schematismo, per abitudine a "sgobbare". Che è importante ma su un blog personale forse ci si può permettere di respirare un po'.
E dunque respiriamo.
"(...) il sole aveva fatto brillare la città con una luce che ricordava aprile".
Ci dice Thomas Pynchon nel racconto che da il titolo a questa raccolta-cult che personalmente di tanto in tanto rileggo al volo, a caso, a ca**o quando sento la necessità di postmodernismo americano.
Entropia (Edizioni e/o), il racconto, racconta di una festa che supera le 24 ore e decompone le vite dei partecipanti in favore del caos. Certe cose bisogna saperle! Cocktail, discorsi complicatissimi, via vai di gente assurda, interferenze. Un mondo di delirio. A me serve leggere Pynchon per sapere che ci sono mille possibilità di scrittura, per ampliare le mie vedute. E voi? Che ne pensate? Qualcuno ha letto il suo ultimo? Ditemi ditemi, se ne avete voglia.
E buon inizio di week end!
:)
Ah. Ecco una foto della mia città che il sole ha fatto brillare ieri così bene.
2 commenti:
Cara Noemi, ho ritrovato i pochi appunti che avevo preso dopo aver letto un libro di Pynchon, non sono un granchè, ma come promesso te le mando. Ho anche io un blog, forse lo conosci, un pò monografico si intitola cose d'america,
http://cosedamerica.blogspot.com/
in cui parlo di quello che mi viene in mente su quel paese tanto discusso e contradditorio, lì ogni tanto metto anche recensioni di libri, ad esser sincera è un mese esatto che lo deserto, ma puoi anche capire perchè, ti mando un abbraccio
ciao maria
"L'incanto del lotto 49. Ho cominciato a leggerlo, quest'ultimo, senza saper niente dell'autore e sono rimasta un pò spiazzata.Finito mi sono andata a documentare un pò su su Pynchon , non so formulare molto in merito, solo di una lettura fuori dagli schemi, a volte viosionaria a volte di introspezione del personaggio principale; un sottobosco umano che si muove al di sotto della macchina tritatutto del sitema americano di vita, di economia, di realizzazzione sociale.Realtà diverse che si muovono in parallelo e che fanno dell'america quel coacervo di contraddizioni e tipologie umane così sorprendenti. Io non mi pronuncio oltre per la paura di dire sciocchezze, perchè inevitabilmente non ho capito tutto del libro, anche se sono convinta che è uno di quei libri che percepisci più che capire, quello che stupisce è la composizione letteraria, ti disorienta e ti intriga nel tentativo di capire altro oltre il direttamente comprensibile."
@maria: grazie per questo commento. Sono d'accordo: "un sottobosco umano che si muove al di sotto della macchina tritatutto del sitema americano di vita, di economia, di realizzazzione sociale". E' la stessa impressione che ne ricevo io. Non conoscevo il tuo blog ma vado subito a dargli un'occhiata! Grazie ancora, spero tu stia bene. Un abbraccio :)
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