sabato 25 ottobre 2008

Notizie dalla clinica occupata.

Questa mattina in piazza Sabotino, dove abito io, si è radunato di buon'ora una gruppuscolo di esponenti della Lega Nord, capitanati da Borghezio in persona. Questo ha scatenato l'arrivo di numerosi presìdi della polizia. Erano davvero tanti. La gente del quartiere aveva un po' paura. E ho pensato anch'io: cosa c'è, la guerra?

Dalla clinica occupata dai rifugiati - anche bambini, tutti con permesso di soggiorno per asilo politico o umanitario - provenivano musiche sparate al massimo volume, organizzate in sequenza da persone dei centri sociali che intervallavano i pezzi con discorsi di spiegazione sulla situazione degli occupanti. Leggendo il giornale nei giorni scorsi so anche che questi rifugiati portano ancora sulla pelle il segno delle percosse e delle torture con il filo di ferro.

Li vedevo tutti dal balcone di casa mia. Ma alla fine sono scesa giù con le cose che avevo in casa, portandomi dietro anche i miei genitori. Loro due sono rimasti sul marciapiede in mezzo ai rifugiati - mia mamma sentiva la musica e accennava qualche passo di danza (...) - mentre io entravo nella clinica, accompagnata da una ragazza bianca. Dentro ho visto uno spazio grande ma angusto, sporco e diroccato. Non certo una casa. Ci vorrebbe un'impresa di pulizie: gli aiuti dei semplici cittadini non bastano assolutamente. Continuo a non sapere come andrà a finire se il Comune non interviene in tempo. A me sembra assurdo, senza voler mancare di rispetto a nessuno, che queste persone siano lasciate nelle mani solo di volontari, che inevitabilmente prendono in mano la situazione a modo loro e come possono, organizzandosi in un Comitato di solidarietà che, nel volantino che distribuisce in strada, specifica di non voler trasformare la clinica in un nuovo centro sociale...
E poi: quanto può reggere la loro salute: mi sembravano tutti un bel po' sperduti e spaventati, tante ragazze tutte abbracciate, con i veli colorati. I maschi che distribuivano volantini in pantofole.

Dopo qualche ora è tutto finito in pace, senza nessuna violenza. Mia mamma mi ha detto che per tutto il giorno non ha pensato alla sua malattia. Questo a me oggi basta per essere contenta. Ma loro? Ma domani?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Rossella: inserisco io il tuo commento via mail e ti ringrazio. Spero che il problemi del blog si risolvano. Condivido al 100% ciò che scrivi.


Volevo dire che Borghezio mi fa pena e non spreco fiato a fare commenti.
Auguro ai ragazzi somali di trovare a Torino la loro seconda casa, e di poter pensare un giorno a questa città con l'affetto che ne conservo io. Queste persone per noi sono una meravigliosa occasione di riscatto, grazie a loro ognuno può dimostrare agli altri e a se stesso che non siamo solo esseri consumisti ed egoisti.
Auguri e in bocca al lupo a tutti i somali della Clinica occupata. Un abbraccio particolare ai loro bambini che spero saranno un giorno gli amici dei miei.
rossella