Vivo in un palazzo pinzato tra una via e un corso molto trafficati. Abito al secondo piano, così vedo tutto ciò che accade in strada e nei pressi dei palazzi di fronte. Non nego che sia opprimente a volte, però può capitare anche il caso di osservare strani movimenti che sono un po' il termometro della salute cittadina. Ad esempio, ieri sera un gruppo di persone molto folto, saranno stati più di quaranta, si è radunato di fronte a una vecchia clinica dismessa. Questa clinica ospedaliera dismessa l'ho sempre vista con la porta d'ingresso murata e l'immondizia che si rigenerava di mese in mese nei cunicoli, negli interstizi, nelle cavità, un po' ovunque. Mio papà la ricorda perché lì da bambino è stato circonciso circa cinquant'anni fa. Da allora nessuno della mia famiglia ne aveva saputo più nulla e oggi per caso ci ritroviamo a viverci di fronte. Per tornare al gruppo di persone: benché da lontano, era facile capire che la maggioranza delle persone era di pelle nera. I bianchi erano pochissimi, in netta minoranza. Queste persone sono rimaste lì intorno per parecchie ore, a mezza notte c'erano ancora. Si sentivano parole confuse, apparentemente strozzate dalla volontà di attirare il meno possibile l'attenzione. Infatti io non me ne sarei neanche accorta, non fosse stato per mia mamma che sta spesso sul balcone a guardare fuori: si appassiona molto più al traffico costante che ai programmi TV ultimamente.
Comunque queste persone a un certo punto non si sa come sembra proprio che siano entrate nella clinica, che l'abbiano occupata. A poco a poco si accendevano le luci di stanze rimaste chiuse per anni. Mi sono chiesta come fosse possibile che funzionassero ancora. A un certo punto si è sentita una sirena, ma eravamo già rientrati in casa. Quando siamo usciti di nuovo, si intravvedeva un'auto nascosta dalla prospettiva delle foglie, ancora numerose nonostante l'autunno inoltrato, di un grande albero a ridosso del corso. Così non ho capito bene la conclusione di questa loro impresa.
Comunque queste persone a un certo punto non si sa come sembra proprio che siano entrate nella clinica, che l'abbiano occupata. A poco a poco si accendevano le luci di stanze rimaste chiuse per anni. Mi sono chiesta come fosse possibile che funzionassero ancora. A un certo punto si è sentita una sirena, ma eravamo già rientrati in casa. Quando siamo usciti di nuovo, si intravvedeva un'auto nascosta dalla prospettiva delle foglie, ancora numerose nonostante l'autunno inoltrato, di un grande albero a ridosso del corso. Così non ho capito bene la conclusione di questa loro impresa.
2 commenti:
Ho paura di sapere che fine hanno fatto, sopratutto perché in Italia ultimamente il colore della pelle ha un peso importante, molto importante.
a
Stamattina c'è un clima strano, non riesco proprio a capire cosa è successo. Spero che nelle prossime ore qualcosa si sappia. Comunque se ci sono stati problemi potrebbero parlarne al tg regionale, in quel caso ti terrò aggiornata. In bocca al lupo per oggi!
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