La clinica è in buone mani. Anche se, come esordisce nel suo articolo la giornalista Federica Cravero sulla cronaca di Torino della Repubblica di ieri, "E' ancora lontano da una soluzione il caso dei rifugiati politici che hanno scelto Torino come destinazione di un viaggio verso una vita nuova (...)", molte persone se ne stanno occupando. Ho letto, nello stesso articolo, che Don Ciotti ha accolto in abitazioni i rifugiati con le storie più difficili, che la protezione civile ha forino un'ottantina di letti almeno per le mamme e i bambini e che la Circoscrizione si sta interessando per far ottenere loro la tessera sanitaria e un lavoro. Le risposte dal governo non sono ancora arrivate ma l'attenzione a questi duecento disperati sta salendo e crescendo in modo esponenziale. Questa è una bella notizia. Ieri la mia mamma ha anche visto l'europarlamentare Vittorio Agnoletto. Sono proprio contenta che non siano lasciati a se stessi. A volte la mancanza di un aiuto tempestivo diventa infatti motivo irreversibile di distruzione.
Nessun commento:
Posta un commento