Post in cui la saggezza non c'entra nulla, ma era un titolo carino.
Il mio seggio è una piccola aula con la porta amaranto e le pareti sporche, sotto cui si intuisce un intonaco giallo-ocra, anche forse caldo e accogliente, ma così trascurato che fa corrugare la fronte.
Quanto a me, sono lì tranquilla. Seduta sulla seggiola da seconda elementare. Non so cosa accadrà, qui e nella mia vita, ripensandoci non so nulla di niente, ma tutte quelle decine e decine di persone, che mi offrono la loro carta d'identità, mi dicono qualcosa.
Che ci sono di colpo così tante vite presenti su questa terra, in questa città invisibile. Che ci sono così tante date di nascita, dagli anni Venti ai Novanta. Che ci sono tanti luoghi di nascita, dal nord al sud alla Tunisia alla Svizzera, tanti colori di occhi e capelli, nessun segno particolare, infiniti segni particolari. Tanti traslochi, vedovi, cognomi come Speranza, Segreto, Tempesta. Nessuna professione, centinaia di professioni. C'è chi mette il suo primo timbro sulla tessera elettorale, chi l'ultimo. Ci sono bambini piccoli attaccati come non so cosa alle giovani mamme, ci sono padri, c'è un tossico che tiene un comizio, c'è chi non crede che raggiungeremo il quorum, chi mi chiede, smarrito, perché per dire sì bisogna dire no e per dire no bisogna dire sì?
Ma cosa può rispondere una semplice scrutatrice come me a una domanda simile? Rispondo comunque che questo piccolo quartiere, dove quasi si conoscono tutti, dove un signore riconosce una ragazza da un neo vicino al labbro: ma è lei? Sì, è proprio lei. Dove i cani capiscono gli uomini con uno sguardo, dove i bambini proteggono gli adulti, dove gli anziani sono un esercito, dove i ragazzi si sono appena svegliati e si vede, dove i QC (quaranta e cinquanta) sono abbastanza splendidi, dove la gente ha paura, dove la gente è intontita, dove la gente è a posto, dove la gente si opera, cucina zucchine, stira, non stira, si sposa, non lavora, lavora troppo, ha un braccio ingessato, una moglie che guida piano, un fidanzato con la camicia bianca, una fidanzata con gli stivali, va in pensione, cammina due ore al giorno, legge tutti i libri di Ken Follett: è un quartiere dove tanti hanno qualche sì o qualche no da dire e vengono lì, qualcuno trascinandosi lento, qualcuno esplodendo di bellezza, ridendo, sorridendo, inciampandosi, con grazia, con sicurezza, con tristezza, con stanchezza, con tenerezza, qualcuno delicato con lo sguardo timido, qualcuno arrogante, qualcuno in iperventilazione, con il loro documento chi consunto chi nuovo e me lo affidano tra le mani con fiducia cieca. Quanto a me, sono tranquilla.
Qualsiasi malizia, sospetto, lacuna, vuoto, timore restano fuori dalla piccola aula con la porta amaranto. Restano fuori dalle finestre coi sigilli. Resto tranquilla e serena, per me, per voi, perché ho preso sul serio questo ruolo da scrutatrice, perché vorrei farvi sentire leggeri, per registrare tutte quelle carte d'identità a biro sui fogli e poi nella mia mente.
E buonanotte. A domani, a domani.
15 commenti:
Che bello raccontare quest'esperienza come se fosse un romanzo...
@il_cesco: grazie :)
Ciao Noemi! Sai, oggi ho fatto il viaggio Assisi-Genova, durato in totale circa otto ore, perchè dovevo tornare a "casa" a votare. Domani riparto subito, ma dovevo farlo assolutamente. E mentre ero tra un treno e l'altro (ci sono tre cambi), leggevo Twitter sul cellulare, o su una panchina della stazione di Massa Centro con il portatile sulle ginocchia. Leggevo i tuoi aggiornamenti dal seggio, e quando ho letto della domanda "per dire sì bisogna dire no" e viceversa ho sentito per un attimo un senso di sconfitta, un pensiero del tipo "quanti altri avranno posto la stessa domanda?". Poi però le ore sono passate e i dati di affluenza al momento fanno ben sperare, chissà, chissà. Ma soprattutto, hai poi messo il tuo nome nella lista per la pizzata? ;)
Un caffè della migliore qualità per la mia blogger preferita, ciao!
Dubhdubh
@Lily/Dubhudubh: che bel viaggio e per una giusta causa, complimenti :) E grazie grazie per aver letto i miei tweet, ne sono molto contenta :D
Anche io ho temuto dopo quella domanda: questi quesiti non sono facili, non credo che molti abbiano capito bene cosa stavano facendo, però è vero, probabilmente questa complessità non fermerà la voglia di fare chiarezza ed esprimersi secondo coscienza, speriamo in bene, a domani allora e un abbraccio!
Oooh, questo post mi ha lasciata senza parole. Commossa da tanta umanità, in te e intorno a te. Buon lavoro, tazzina-scrutatrice. :)
Bello! con arte hai tracciato al meglio una giornata di speranza!
Buon lavoro per domani e...l'augurio per tutti di un grandioso "spaccaquorum"!
Stefi
Ciao,
iero su Twitter ho seguito la tua cronaca "voto per voto" e rileggere qui per esteso le tue impressioni, il tuo esser tranquilla di fronte a tanta vita che ti è passata davanti agli occhi, è stata davvero un'esperienza piacevole.
Buona giornata al seggio.
Carmine
che immagini vivide, quanta delicatezza e rispetto e acume nel descrivere la vita che ti passava davanti. credimi, mi sono commossa. un abbraccio amica mia.
@Zuccaviolina: grazie grazie :) è stato un bellissimo lavoro!
@Stefi: spaccato :)
@Carmine: grazie davvero :)
@SaraGiorgia: un abbraccio a te Sarina :) :) :)
un sereno e consapevole tuffo nella varia umanità di tutti i giorni che poi alla fine diventa un dato consolante,per l'uomo che vive tanto di routine.
@giuseppe: grazie :)
uno dei miei post preferiti di sempre, brava bravissima mi hai tenuta attaccata al monitor
@pencil: GRAZIEEEEEEEE :)
"Dove i cani capiscono gli uomini con uno sguardo"...
Bellissima, questa frase. Ma bellissimo è tutto il racconto, una cronaca di un giorno speciale che tu fai diventare un colorato affresco poetico. Sono grata a Marta/Zuccaviolina che, segnalando il tuo post, mi ha dato la possibilità di leggerlo.
Milvia (che felicemente ha votato)
@milvia: benvenuta :) :) e grazie grazie (anche a Marta allora!!). Un abbraccio!
Posta un commento