giovedì 2 giugno 2011

Baricco.

Alzi la mano chi non ha mai letto un libro di Baricco?

Vedo un'ecatombe di mani abbassate. Lo hanno letto in effetti in tantissimi. Quanto a me, credo di aver amato follemente quasi tutti i suoi libri, man mano che uscivano: come raccontano i contemporanei dei Beatles: "li ascoltavamo in diretta. Era pazzesco". Proprio così.

Un'altra cosa che ho-visto-in-diretta è stata la presentazione della scuola Holden, in piazza Cln a Torino, avevo 14 anni: Baricco bellissimo, giovane, raccontava di tennis, di sua madre, di musica. Iniziava qualcosa di beatlesiano, di pazzesco, di assolutamente nuovo, per la città, per l'Italia di sicuro. Se penso a cosa è diventata la Holden oggi...

Poi ieri sera mi sono trovata ad assistere a uno spettacolo teatrale molto bello recitato da persone molto brave, e alcune anche molto sorprendenti per la loro capacità imprevista di ricordare tutto, e tra le altre cose c'era 900 di Baricco. Il suo monologo teatrale più famoso, ormai storico, scritto per il suo amico Eugenio Allegri, che anche in quel caso io personalmente vidi in diretta, in quegli anni Novanta, più volte, finendo per impararlo a memoria.

Ma a un certo punto non so come per alcuni della mia generazione - simpaticissimissssimi trentenni nati negli eighties - Baricco è diventato un po' una malattia esantematica (ma l'ha usata lui stesso questa metafora per qualcosa? Uhmm non ricordo). Vabè. Tutti l'abbiamo letto, bon, non se ne parla più, come il morbillo, gli orecchioni, la pertosse. Qualcuno magari non ha fatto la scarlattina (tipo che gli manca L'anima di Hegel e le mucche del Wisconsin) ma fondamentalmente ci siamo passati da bravi in sequenza senza fiatare.

Poi ieri sera.

Novecento bambino. Novecento di ventisette anni. Novecento che suona. Novecento che dice addio alle cose. Novecento che non scende dalla nave.

Lacrime vere, tiepide, lontane, dai miei 14, dai miei 18, sono tornate nei miei occhi, intatte, con lo stesso sapore dolce, vivo, fino sulle guance, tra le mie dita, le ho riconosciute, era ancora tutto lì, Baricco era lì, con me, con gli altri, è quello che eravamo da piccoli, è quello che poi ha creato, con tutti i difetti micidiali (dai la Holden qualche snobberia vistosa l'ha generata, qualche cricca inespugnabile, qualche sguardino dall'alto in basso, tipo le odiose cicatrici della varicella: chi non le ha, rialzi la mano. Infatti. Silenzio. Chi non la pensa così? Silenzio assordante).

Una malattia esantematica: ieri sera dopo lo spettacolo ho pensato adesso vado a casa e mi rileggo Novecento. Mi rileggo subito Oceano Mare. Mi rileggo, santo cielo, mi rileggo Castelli di rabbia, City, Seta. Ma niente. Tutti quei libri non c'erano più.

(tragico sospetto: non è che me li sono venduti come certi tomi del liceo? O peggio, in un momento di disperazione da precariato maledetto?)

No, in realtà quei libri, tutti i libri di Baricco li ho semplicemente lasciati nella casa dei miei genitori. Come si lascia un pezzo di se stessi, come un ponte tra la famiglia di origine e la nuova famiglia, come si lascia dalla mamma e il papà il cestino della merenda dell'asilo, alcuni vestiti che non metteresti più, molte fotografie di carta, piccoli oggetti di plastica, audiocassette, il vecchio paio di occhiali con la montatura rosa che quando vai lì li ritrovi uguali tutte le volte, ritrovi la tua vita, bene o male, da zero a trenta.

Io però qualche libro di Baricco adesso lo voglio rileggere sul serio, e sono anche curiosa dei prossimi che scriverà. Mai sottovalutare le malattie esantematiche, a volte ritornano, più potenti, più sane di prima.

12 commenti:

Coccinella ha detto...

Io non faccio nemmeno un metro senza "Oceano Mare". Altro che morbillo. Solo che ho l'idea che dopo Oceano Mare, Novecento e Castelli di Rabbia il meglio sia passato...

noemi ha detto...

@Coccinella: ciao :) sì, in effetti quel senso di novità sembra anche a me affievolito, però chissà cosa può succedere in futuro...

pencil ha detto...

cosa stiamo aspettando?
che sia troppo tardi madame

e plasson...

fantastico!

noemi ha detto...

@pencil: fantastico, fantastico!!

Anonimo ha detto...

ehm... io ho letto solo Novecento, e solo tre anni fa. non so perché, ma in generale Baricco non mi ha mai attratto tanto.

noemi ha detto...

@emmaci: ciao! :) non saprei, i gusti letterari sono misteriosi e singolari :)

lachiaramazza ha detto...

ciao noemi,
hai qualche informazione in più sulla scuola holden? sto pensando di fare il test per il master e vorrei sapere se ne vale la pena.

noemi ha detto...

@lachiaramazza: ciao, benvenuta :) purtroppo non ho informazioni sul master, la via più semplice penso sia guardare sul loro sito... comunque in bocca a lupo :) :)

Anonimo ha detto...

C'è la scuola di quelli che lo hanno letto da adolescenti e adesso fingono di odiarlo per controsnobismo. Un pò come le canzoni di jovanotti...

noemi ha detto...

@dariodeseppo:ahah, è vero!!

Sara Giorgia ha detto...

... sto via quattro giorni e mi mancavano i miei blogghini. la mia tazzina preferita. sì, in effetti questo post somiglia ai miei music saves... tu stai ai libri come la simpatica cialtrona sta ai dischi. e sì, son d'accordo: Baricco è come Lorenzo. se ci sei cresciuto, alla fine è lì che torni.
ps scusa la lunghezza della risposta... ho recuperato i giorni perduti ;)

noemi ha detto...

@Sara: vero, vero: sono quelle cose immortali che affondano le radici lontano e a volte "ritornano" :) :)