sabato 31 maggio 2008

ahh.


Quando ci si esprime solo più a versi
e ci si è persi
sotto le coperte a giugno
e quando fanno male le orbite
degli occhi per le lacrime
come un pugno
ehh
insomma quando si sta così
così proprio indefinibilmente così.
Allora sarebbe meglio andare in un posto di mare.
A fare un bagno.
Di mare e meraviglia
per esempio andare a conversare in Sicilia.
E quindi siccome non ci posso andare
che posso fare?

mercoledì 28 maggio 2008

Era Maggio.


Sono sempre sul tram
dove scorre sempre
la città
come un bosco
di misteri chiusi.
Corso Einaudi
Corso Mediterraneo
e sento gli altri che
parlano & parlano
e a me si spezzano
le parole in bocca
come cocci di vetro
silenzioso.

venerdì 23 maggio 2008

Non parole.

Sono quelle parole
che non significano niente.
- Palaghe
Nemosolo -
che suonano suonano
e non dicono nulla.

Quindi non sono parole
ma non sono niente
- Palaghe
Nemosolo -
sono lettere aggregate che suonano suonano
ma non significano nulla.

lunedì 19 maggio 2008

autunno nuovo.

E come il vento ti viene
a cercare quando sei sfinita
quando perdevi le speranze.

E come un soldo che
arriva alla fine quando avevi
fame e non ne potevi più
di faticare.

Come il tè caldo al limone
e un tavolino d'inverno
di una volta lontana
una volta celeste, azzurra, rara
gialla e bianca all'orizzonte
grigio acuto acuminato e spezzato

di questa città vuota.

venerdì 16 maggio 2008

Ultimo giorno di scuola.


Oggi è il mio ultimo giorno di scuola. Qualche saggio ha detto che ogni miglioramento porta con sè una perdita. E viceversa.

martedì 13 maggio 2008

Segni particolari?


Oggi, a chi si appresta a rinnovare la carta d'identità, non viene più chiesta la professione. E neppure lo stato civile. Sono considerate infatti informazioni facoltative. Segni particolari di questa epoca storica in cui il lavoro e l'amore cambiano spesso nel corso della vita. E non ti contraddistinguono più. La tua identità ne fa a meno. Ci ha rinunciato. Sarà poi così vero?

martedì 6 maggio 2008

La Gente.



Ah ah ah. Che ridere quando Rocco Tanica in un pezzo dell'ultimo disco di Elio e le Storie Tese ripete: "la gente la gente la gente".

Gli Amici.

Mentre con un occhio
vedo crollare il mondo come un terremoto nero
di ghiaia.
Dall'altro occhio vedo
fiorire un campo di fiori tutti diversi, vicini e lontani, giovani e vecchi,
tutti con un profumo diverso, tutti colorati.
Con questi due occhi vedo
tutti gli amici mischiati che
con le loro fotografie
aprono la realtà come la scompongono
tutti insieme.
E ho un'illusione
di loro che mi tengono mentre
inciampo nell'altra ghiaia
dell'altro occhio.