giovedì 22 gennaio 2015

Le Meraviglie del Salone del libro e altre novità.


 Ieri mattina sono stata al Sermig di Torino per la conferenza stampa di presentazione del Salone del Libro: un'abitudine che ho ormai preso da qualche anno, se cercate il tag "salone del libro" qui sul blog trovate le cronache degli altri anni, sia delle conferenze che delle giornate vere e proprie della Fiera.

Il Sermig è uno spazio adeguato alla concentrazione. Per saperne di più, ecco il link.


 Quanto alla conferenza: c'è quell'atmosfera istituzionale e ufficiale che concilia con, sì ancora lei: la concentrazione. La concentrazione è la mia parola del 2015. Talvolta sfugge e ci tocca vivere alla rinfusa, invece fare appello a questa componente fondamentale dello stare al mondo credo sia una priorità. Ascoltare, capire, prendere nota.


 Il tema di questa 28° edizione sarà: Le Meraviglie d'Italia. Interessante e giusto guardare la bellezza che ci circonda e ragionarci su. Paese ospite d'onore la Germania, nell'anno tra l'altro del gemellaggio Torino-Berlino e in collaborazione con la Buchmesse di Francoforte (dove prima o poi mi piacerebbe andare). Regione ospite, il Lazio. E infatti a intervenie ieri c'era anche Lidia Ravera, un pezzo di storia della letteratura italiana, in qualità di Assessore alla Cultura proprio di quella regione. Non mancherà Nati per Leggere che è un premio nazionale per libri per l'infanzia, sempre tra i miei progetti preferiti al Salone. E ricorre anche il 10° anniversario del Concorso Lingua Madre, con cui ho collaborato con questo scritto qui, e facendo la madrina a una premiazioni per tesi di Laurea sul premio stesso. Ho insomma con loro un legame anche affettivo.


Concludo questo post con una piccola comunicazione di servizio, che mi rende contenta e curiosa. Da oggi collaboro con la casa editrice Instar Libri e Blu Edizioni, con alcune mansioni che prevedono, tra le altre cose, la cura dei profili social. Quello scorso è dunque l'ultimo post relativo a libri di questi editori che sono stati altre volte ospiti graditi su questo blog. Ma naturalmente è nelle cose che io apprezzi questi marchi e che mi senta affine a loro per diverse ragioni.

martedì 6 gennaio 2015

Libri nella calza della Befana!

Sebastian Barry, A long long way, Instar Libri
 L'Epifania, lo dice il nome, porta ogni anno con sé nuove apparizioni, piccole illuminazioni che arrivano dopo dodici giorni esatti dalle dolcezze natalizie e festanti. Non so per voi, ma per me è sempre un po' il tempo freddo (in senso buono) della raccolta delle idee e delle energie. Qualche anno con più fatica, qualche anno più volentieri, la sostanza non cambia, in effetti. 

Ma bando alle ciance, ecco i due libri che metto per voi nella mia calza della Befana. A long long way è l'espressione che dà il titolo a questo romanzo del dublinese Sebastian Barry, ed è anche il verso di una canzone tradizionale irlandese. Barry è un contemporaneo, classe 1955, che in questo romanzo, eletto dalla città di Dublino "libro dell'anno" nel 2007 e finalista al Booker Price nel 2005, racconta una storia ambientata nella prima guerra mondiale.

Una parentesi. La guerra: mi è capitato qualche giorno fa di vedere al cinema l'ultimo film di Clint Eastwood, America Sniper. E ho ritrovato molte analogie tra il lungometraggio e questo romanzo. Guerre diverse, stili diversissimi, mondi opposti, eppure qualcosa che accomuna i due protagonisti di queste due vicende. Due ragazzi (il protagonista del romanzo, Willie Dunne, ha appena diciassette quando la guerra entra nella sua vita e il Navy Seal Chris Kyle del film è molto giovane e muore a soli 39 anni) che, per diversificate ragioni - famiglia, epoca storica, circostanze casuali - si ritrovano a fare i conti in prima persona con le atrocità dei conflitti e con i limiti fisici e morali della condizione umana.

Willie è un personaggio molto ben caratterizzato. Ha un "difetto" fisico: è piccolo di statura e questo fatto lo condiziona di per sé nelle scelte, ma al tempo stesso lo connota, lo rende unico e gli dà valore. La guerra infine travolge tutto, amore, senso di se stessi, la terra su cui si vive, e da essa (questo diventa chiaro anche nel film) non si torna mai indietro. 

Di guerra sarà capitato a molti di voi di leggere e vedere opere artistiche in grandi quantità, ma non è mai abbastanza. Questo è un tema su cui è sempre bene tenere gli occhi aperti. E cominciare l'anno con una storia forte, di formazione, struggente e diversa da molte altre per stile di scrittura, ambientazione e sentire profondo del protagonista può essere corroborante, e senz'altro formativo.

Davide Longo, Le nozze di Cana, Effatà Editrice
Questo piccolo libro (solo per dimensioni e formato) fa parte invece di una speciale collana che ho cominciato da qualche tempo a conoscere, Scrittori di scrittura, di Effatà Editrice. Si tratta di rivisitazioni di brani biblici da parte di autori contemporanei. Trovo che sia un'operazione interessante e una scoperta utile. Il formato così agile aiuta a non scoraggiarsi, perché spesso le opere corpose, in tempi di fast-reading legato alla rete, possono spaventare. Qui invece il lettore che (crede) di non avere tempo per approfondire può trovarsi completamente a suo agio e rimanere però in un certo senso "fregato" (sempre in senso buono): sì, perché da queste poche pagine scaturiscono mondi profondi e ricchi di valore. 

Davide Longo ha scelto un taglio giocoso, rendendo questo noto episodio biblico una lettura per ragazzi. Avevo visto la presentazione tempo fa al Circolo dei Lettori e devo dire che i bambini presenti in sala si divertivano parecchio, almeno quanto gli adulti. 

A precedere il testo c'è comunque la nota di un biblista, Giancarlo Gola s.j., quindi anche le parti più tecniche vengono coperte da questa spiegazione. Ma non finiscono qui le spiegazioni. Questo testo è costellato di "note anacolute". Cosa sono? Sono quelle note che riescono a spiegare le cose "due volte no e una sì"! 

Ecco, io lo trovo molto rassicurante, di non poter capire proprio tutto-tutto della vita, no?

Dunque dunque, queste sono le mie due proposte epifaniche del 2015. Che siano di buon auspicio per un anno di profonde riflessioni, ma anche di nuovi sguardi sulle cose e, sì sempre lei, spensierata leggerezza.

Buone letture a tutti.


(Entrambi i libri mi sono stati donati dagli editori che ringrazio).