giovedì 21 luglio 2016

Taccuino di caffè (terrazzino edition).


Sono state giornate difficili, il mondo in pochi giorni sembra averne sopportate troppe di cose brutte, ma la vera notizia è che c'è sempre un filo di speranza, di possibilità. Senza generalizzare, anche nel minimo  della mia quotidianità, di piccole-grandi fatiche ne ho avute un po', ultimamente, ma è bello poter tornare di tanto in tanto a raccogliere le energie e scrivere su questo taccuino virtuale. 

Dunque dunque, mi guardo attorno e vi dico che:

1) Salone del Libro di Torino. Beh, se vi interessate un po' di libri, editoria e cultura italiana, saprete già che al Salone del Libro (o Fiera, come si è chiamato per alcuni anni) sono successe diverse rivoluzioni. Si sono scoperti illeciti e alcune persone sono state interrogate e arrestate, mentre altre si sono dimesse. Insomma, un terremoto ha travolto una delle più importanti kermesse letterarie del Pianeta, e a me è presa una bella malinconia. Il prossimo anno, secondo quanto leggo su Il Post.it, tutto resterà a Torino, per la trentesima edizione, ma si parla addirittura per il futuro di un trasferimento a Milano (come spesso è accaduto in passato). Dal #SalTo dunque si passerà ai #SalMi? Da co-fondatrice di quell'hashtag, memore di decenni di lavoro e di quella "primavera digitale" che ha smosso le acque qualche anno fa, spero che i torinesi ritroveranno linfa, etica, energie e buona voltontà e che questa realtà così grande e strutturata resti qui in questa città contraddittoria ma ricca di talenti. 

2) The Hong Kong Bookfair. E per quanto concerne le Fiere libresche, fino al 26 luglio chi capitasse per caso in Cina può visitare questa fiera, che si dice ospiti più di un milione di visitatori. Sul sito trovate gli highlits, gli eventi, le foto e le notizie politiche legate alla situazione cinese. E per saperne di più, un focus molto interessante del giorn alista Phila Siu, qui. 

3) Chi vinse lo Strega? Alla fine lo Strega lo vinse Edoardo Albinati con La scuola cattolica. Lo so, non è una notizia fresca, ma lo è per me è che ho cominciato a leggere il romanzo, un "mattone" di più di 1.200 pagine. Mi ha colpita il titolo, da ex allieva di una scuola cattolica. E l'ambizione di lavorare su un tema delicato e scabroso come il dellitto del Circeo, dal momento che l'autore era stato compagno di scuola di alcuni responsabili del crimine. Una storia letteraria e di vita complessa e ardua che si è trasformata in un romanzo di valore e a grande diffusione nella prospettiva di superamento di un trauma tanto devastante e di un miglioramento della specie umana attraverso la lettura: cosa in cui credo fortemente. Read more...

giovedì 7 luglio 2016

Chicchi di caffè!

Goliarda Sapienza, L'arte della gioia, Einaudi - Edna O'Brien, Ragazze di campagna, Elliot

Sono contenta di poter dire del talento puro di queste due scrittrici lontane nello spazio (meno nel tempo) eppure vicine nel sentire, nel raccontare la vita dei loro personaggi. 

Edna O' Brien e Goliarda Sapienza sono i miei chicchi di caffè del mese e nella mia mente di lettrice ho deciso di giustapporle e compararle come fossero colleghe di un sentire assai comune.

Questi due romanzi mi sono letteralmente capitati sotto mano durante il trasloco e li ho letti quasi contemporaneamente, rimanendone colpita.

Uno - Ragazze di campagna - mi è stato consigliato da una amica editor e scrittrice a sua volta, molto in gamba, Laura Salvai (a proposito, seguite i suoi viaggi qui!), l'altro l'ho comprato (insieme alla Scopa del sistema di David Foster Wallace, che mi mancava, per poter così avere l'ambito telo mare dell'Einaudi con la citazione di Moby Dick! Insomma, le ragioni di ogni acquisto di ogni singolo libro seguono i percorsi più diversi).

Dell'Arte della gioia comunque avevo sempre sentito parlare e sempre bene, così ho deciso di leggerlo anche io.

Dunque, analogie: in entrambi i libri seguiamo la storia di ragazze che si trovano a vivere in un collegio di suore, provenendo dalla campagna povera; quella siciliana nel caso di Sapienza, quella irlandese nel caso di O' Brien. Seguiranno poi tragitti differenti, più o meno confusi, più o meno dolorosi e più o meno felici.

Seguiamo le protagoniste - Modesta nel primo libro, Caithleen e Baba nel secondo - dall'infanzia all'età adulta attraverso la propria sensibilità che trafigge un secolo, il Novecento (Modesta nasce proprio l'1/1/1900), talmente denso di cambiamenti da destabilizzare tutti - personaggi e lettori. 

Le tre ragazze nei due romanzi si ritrovano alle prese con le proprie esigenze di libertà in contrasto con le rigide regola di una società in evoluzione vertiginosa e poco gentile con la vulnerabilità.

Modesta è un personaggio di una robustezza che raramente ho incontrato prima. Seguiamo la sua vita interiore ed esteriore come al microscopio, seguiamo le sue convulse e variegate esperienze sessuali e seguiamo la sua folle, galvanizzante lotta per la vita e per la felicità, che lei chiama gioia. L'abbassarsi delle temperature emotive che segnano il passare del tempo tra una visione del mondo ancora ottocentesca e il pieno Novecento lascia il passo però a un'enfatica cavalcata della Storia e della guerra che travolge i percorsi di vita di tutti i molti personaggi che costellano il romanzo. Le abilissime tecniche narrative di un'autrice dalla vita controverse vi conducono in un'avventura che senz'altro trasforma, entusiasma talvolta, assorbe completamente. Dunque consiglio di leggerlo se avete del tempo davanti solo per metabolizzarlo.

Caithleen e Baba invece mi hanno ricordato un po' le protagoniste della saga della Ferrante, due amiche pervase da amore e odio reciproco che crescono insieme e si scontrano e si sopportano e si aiutano, affamate di vita come Modesta e molto diverse tra di loro, avendo in comune solo l'ingenuità spietata della giovinezza. Capillare e meticolosa è la scrittura di Edna O' Brien, che merita esplorare anche nei racconti usciti da poco in libreria.
 
Come se ne esce da questi due libri? 

Con gli attrezzi dell'intelligenza un po' più affilati, come per aver intrapreso una revisione dentro se stessi. Migliorati e più vivi osservatori delle esperienze e dell'animo. Consigliati entrambi. E buona lettura! 


mercoledì 6 luglio 2016

Terrazzino-taccuino di caffè!


Le giornate di questa estate per me stanno volando come gli aerei che vedo ogni giorno volare veloci sulla mia testa. La prossima settimana andrò via per un lavoro e il taccuino salterà un turno, nel mentre però ecco le notizie che mi sono segnata in questa settimana di poco internet e tanta burocrazia condominiale - Eni gas & luce ma che t'ho fatto?? - e casalinga! Insomma, tutto procede per il meglio. 

1) Che cos'è un maestro? Ricevo e volentieri diffondo la notizia di questo evento che si terrà lunedì 11 alle 18 alla GAM di Torino per presentare il progetto Hangar Creatività: un'idea della Regione Piemonte per sviluppare competenze e capacità inprenditoriali nell'ecosistema culturale e creativo in particolare per gli under 35. Read more...

2) Annie Ernaux. Questa splendida autrice ha vinto il Premio Strega europeo. Gli anni, il romanzo con cui ha conquistato pubblico e critica, è davvero un capolavoro. Ho avuto la fortuna di leggerlo e selezionarlo anche io quando sono stata giurata del Premio Sinbad per l'editoria indipendente. Congratulazioni anche a L'orma editore che ha scelto di pubblicare una delle più autorevoli voci della letteratura francese contemporanea.  Read more...

3) Selezione francese. E volendo restare in Francia, ho scovato questa piccola selezione di romanzi francofoni che possono essere utili a chi volesse leggere qualcosa in quella lingua nell'estate. Per me è difficile leggere nella lingua originale i libri di cui pure conosco un po' di più (ad esempio in inglese) però per chi volesse cimentarsi, eccola su Le Monde.