mercoledì 8 settembre 2010

Andrea.

Era uno che non aveva che un obiettivo, nella vita: trovare la felicità. Andrea voleva essere felice, e basta. E lo diceva anche.

La sera, all'aperitivo, gli amici gli chiedevano:

- Ma in che senso?
- Nell'unico senso possibile.

Rispondeva lui, deciso. E ne era convinto, ed era soddisfatto.
A casa - viveva con i genitori - la mamma anche gli chiedeva:

- Felice...
- Eh?!

Diceva lui, attorcigliando gli spaghetti.

- Ma cosa intendi?
- Nell'unico senso possibile.

E la mamma si accontentava, sparecchiando. E Andrea era soddisfatto.

La mattina il padre gli proponeva - poiché Andrea non aveva ancora trovato lavoro - di andare a pagare qualche bolletta, così, per tenersi occupato.

- Speriamo che trovi la felicità alle poste.

Ironizzava il signor Marchetti.

Ma Andrea Marchetti, in coda alla posta, trovava le signore anziane con i capelli grigi e il portafoglio di pelle in mano oppure le ragazze arabe con il bambino nel marsupio.

- Quindi, l'hai trovata?
- Cosa?

Ogni tanto si dimenticava.

- La felicità!

Esclamava il barista, spingendogli sotto il naso una tazzina bianca di caffè.

- Ahhhh. Certo. Bè. No. Non ancora.
- Ah. Ma dove pensi di trovarla? E quando?
- Ma nell'unico modo possibile, nell'unico tempo possibile.

E poi quella sera, al tramonto, con il libro chiuso sulle ginocchia, Andrea guardava il fiume scorrere piano, verde. I riflessi laminati del sole gli facevano chiudere un occhio. E con l'altro guardare i fili d'erba che già tremavano al vento tiepido di settembre.

- Ma quale felicità?

Ha detto allora rivolgendosi a una papera che nuotava svelta con le piccole zampe arancioni.
La papera in quel momento ha acciuffato un insetto col becco sulla superficie liscia dell'acqua cristallina.





14 commenti:

Unknown ha detto...

E poi quella sera, al tramonto, con il libro chiuso sulle ginocchia, Andrea guardava il fiume scorrere piano, verde. I riflessi laminati del sole gli facevano chiudere un occhio. E con l'altro guardare i fili d'erba che già tremavano al vento tiepido di settembre.

Grazie per questo attimo di felicità.

noemi ha detto...

Ma grazie a te Matteo per aver letto :D

Unknown ha detto...

Io ne ho trovata un pò sabato scorso, in una bici usata comperata per 50 euro prima del tramonto. Ha un pò di ruggine qua e là e i freni fischiano facendo girare tutti quando ti fermi al semaforo. Si chiama come un grande ciclista del passato e le manopole zigrinate del manubrio ti lasciano i segni sulle mani se stringi troppo a lungo.
Ma mi ha regalato una leggerezza che non provavo da anni. Mentre l'aria fresca e i raggi obliqui del sole mi accarezzavano il viso, tutti sembravano più buoni, anche gli automobilisti che stranamente mi cedevano il passaggio.

Basta poco, basta saperla cogliere mentre passa.

noemi ha detto...

Scusa la ripetizione, ma sono proprio felice per te!!

Elena ha detto...

La felicità...secondo me ce l'abbiamo spesso sotto gli occhi e non la vediamo...almeno per me è così! Per fortuna ho vicino qualcuno che ogni tanto me lo ricorda...altrimenti sarei sempre alla ricerca, come Andrea Marchetti!
Baci Baci

noemi ha detto...

Elena, la penso esattamente come te...

Baci

Anonimo ha detto...

belle parole, profondo il senso. Grazie
Ciao

noemi ha detto...

Grazie a te :) e buona giornata!

Convivendo.net ha detto...

Assolutamente stupenda! E assolutamente zen!

Grazie!

noemi ha detto...

Ma grazie a voi di aver letto e della visita ^_^

Annalisa ha detto...

Vorrei essere la papera... :) Scherzi a parte: questo personaggio è delizioso, mi piace molto, e poi ha le mie iniziali ^^
C'è un film che ho visto ieri sera che mi è piaciuto molto e che mi ha fatto pensare all'argomento del tuo racconto: lezioni di felicità, lo hai visto? Ricorda un po' Amélie

noemi ha detto...

:DD Grazie, grazie!!!! Il film non l'ho visto, lo guarderò volentieri!
Un abbraccione.

Annalisa ha detto...

Pregoooo.E'un film carino... ha delle immagini deliziose, è sulla lettura e sulla scrittura. Non ti anticipo nient'altro

noemi ha detto...

^_^ sono curiosa!