giovedì 14 marzo 2013

Sad Books Make Me Happy.

No. Non è la setta dei poeti estinti.

Ma quasi. Forse meglio.

Ieri sera, ero ad ascoltare gli amici di Sad Books Make Me Happy. Gente fantastica ed einaudiana, ovvero Patrimonio dell'Umanità secondo le convenzioni dell'UNESCO.

Ed era mercoledì sera. Dunque, capite bene che ho trascorso un mercoledì sera con quelli dell'Einaudi. Quindi era il mio giorno fortunato ieri.

Al Bourrè, in via Bellezia 33 a Torino. Un luogo molto bello.

C'era un musicista che suonava.

E si poteva bere e mangiare.

Poi ciascuno poteva portare un libro, purché fosse il più triste della sua vita.

Ma davvero. Il più triste.

 
E poi leggere. Alzarsi in piedi e leggere quel pezzo lì, il più triste di tutti.






Ma non pensate che sia stato triste sul serio. Invece è stato felice. Avevo sempre desiderato una serata così. Frammenti di romanzi. Di tutti gli autori possibili, tra cui quelli che hanno costruito la mia mente. David Foster Wallace ad esempio. E quelli che non conoscevo, che voglio scoprire. Che vorrei conoscere. Volti concentrati. Coincidenze. Correre con la bici per arrivare in tempo. Tornare a casa con la bici in silenzio, sola con Torino silenziosa e triste, tristissima, bellissima. E molto altro.

Auguro a tutti una serata così. Una sensazione così. Poi, avevo anche un principio di tisi. Tantissima tosse. Che è molto poetico in certi momenti. E quel sonno dolce. Simile a un sogno. Auguro a tutti un piccolo sogno così.

4 commenti:

The Crafty Bee ha detto...

Quanto mi piacerebbe una serata così!
Nonostante sia una persona molto solare, ho sempre avuto una passione per l'arte triste... Ha una magia diversa.

Ophelinha ha detto...

ADORO quel blog!

la Clarina ha detto...

Ma che bello... Nella biblioteca del villaggio vicino abbiamo cominciato a fare qualcosa del genere: frammenti di libri, ma non tristi - o non necessariamente. Senza tema.
Certo che in un caffè torinese, con i libri tristi e la semioscurità, l'atmosfera è un'altra cosa.
Mi viene da pensare, però, che se dovessi partecipare a qualcosa di simile sarei in difficoltà: ho scoperto da tempo che il frammento più triste della mia vita di lettrice non sono, ma proprio non sono in grado di leggerlo ad alta voce...

Silvia ha detto...

che invidia :)