Non
fidatevi di quelli che vi dicono “cambieremo il mondo”, non fidatevi
soprattutto se vi lasciano intendere che ci metteremo un attimo, che
sarà un percorso agevole e semplice, come schioccare le dita. Il
cambiamento è da sempre un processo molto lento, ancora di più in campo
ambientale.
Ho iniziato questo libro di Roberto Rizzo, Salvare il mondo senza essere Superman,
con enorme curiosità, perché Superman è il mio supereroe preferito e
soprattutto perché anche io sono convinto che sono i piccoli gesti di
tante persone a innescare il cambiamento.
E la prefazione di Mario Tozzi mi ha confermato che avevo tra le mani il libro giusto. Infatti lui scrive: “Cosa
è successo agli uomini, diventati così diversi dagli altri animali, e
così incapaci di rapportarsi al mondo naturale in maniera armonica?”.
È
vero. Oggi viviamo in un mondo che non è più compatibile con il
mantenimento dei cicli ecologici necessari alla sopravvivenza delle
specie viventi. Ci sorprende tutto questo? In fondo no, basta un giro
per una qualsiasi metropoli italiana o mondiale per averne una conferma.
Nonostante
questa premessa poco positiva, la cosa più bella del libro, al termine
della lettura, è la fiducia che traspare dalle parole di Rizzo, capitolo
dopo capitolo. Quando ci dice che “basta mettere in pratica alcuni semplici accorgimenti”
e a vere fiducia che anche piccoli gesti possono essere utili, e che
ciascuno di noi in ogni momento della vita puù scegliere il gesto più
opportuno per migliorare il pianeta.
E
poi c’è la chiarezza: i capitoli sono utili per orientarsi nei vari
settori di interesse – trasporti, energia elettrica, rifiuti, acqua,
spesa, e così via – e ogni capitolo alla fine offre “parole chiave” e un
importante “ricordiamoci che...”, che torna sempre utile.
Scopriamo
tante cose poco gratificanti leggendo il libro di Rizzo, come ad
esempio che l’Italia è il paese con il numero più elevato di auto pro
capite, quasi 60 ogni 100 abitanti, e che percorriamo più chilometri sui
mezzi di trasporto rispetto a chiunque altro in Europa. Ma per fortuna
non mancano i consigli utili, in tutti i campi: dal car sharing alla
bicicletta, dal car pooling al consiglio di eliminare dalle nostre
strade gli inutili Suv (che consumano davvero tanto, troppo, e in fondo a
cosa ci servono macchine così grandi se viviamo in città?).
Apro
ad esempio il libro su una pagina a caso e trovo un altro utile
consiglio, questa volta sugli stop agli inutili sprechi di energia
elettrica. Come? Spegnendo luci ed elettrodomestici se non servono a
nessuno, evitando i lampadari centrali a più lampadine preferendo un
solo lampadario con una lampadina, ma più potente. Eliminare lo
stand-by, che oltre a rappresentare energia sprecata ha un peso in
bolletta. Altro? Staccare i caricabatterie dalle prese una volta finito
di caricare cellulare o pc, in quanti lo fanno sul serio?
Altro
dato sorprendente, che non mi dà pace: il 30% dell’acqua che consumiamo
fuoriesce dallo scarico del wc, oltre 10 litri al giorno. Pazzesco.
Quindi il consiglio è di installare una cassetta a doppio flusso, per
ovvii motivi, per non parlare dei tiri di sciacquone inutili, che sono
davvero una cosa che non sopporto.
Quindi,
davvero, sono i piccoli gesti a fare la differenza. Non è necessario
essere Superman né tantomeno svegliarsi e diventare paladino
dell’ambiente a tutti i costi. Ma ci vuole coerenza e coscienza, anche
solo un piccolo gesto può bastare. Tanti piccoli gesti uniti possono
cambiare il mondo, ne sono certo.
Antonio Benforte
(aggiungo al post di Antonio questo video, e lo ringrazio di aver proposto su questo blog una lettura così ricca e interessante...)
Nessun commento:
Posta un commento