Il tempo vola, ma Tazzina-di-caffè resta! Più che volare, qualche volta rallenta o cambia ritmo. Ma non conosco niente di meglio dei cambiamenti, nella vita. Ah no sì conosco qualcosa di meglio. La fedeltà (a se stessi e agli oggetti del proprio amore). La bici è una delle cose che amo di più, anche se la mia me l'hanno rubata e non ho ancora avuto il coraggio di ricomprarla, come anche i racconti.
Ringrazio allora Mila Orlando per questa piccola deliziosa storia di bici e con lei ringrazio tutti gli amici di Econote.it che anche questo mese ospitano un post mio sulla decrescita e sul leggere i classici (e sì, se ve lo stavate chiedendo, c'entra sempre quel genio immortale di Italo Calvino). Auguro nel mentre buon viaggio a Marianna e Antonio, che seguo spesso su questo avventuroso blog.
Stanno facendo il giro del mondo e sono curiosa di sapere cosa vedono intorno dentro e oltre il nostro globo terracqueo.
Quanto a me, sono sempre qui a scrivere e a pensare a cose nuove. Nel mentre, ci sono i miei raccontini su Acqua Naturale: bevetene che fa bene (nonostante l'estate più fredda del mondo). Sta diventando un bestiario e ne sono contenta!
Per chi è in vacanza, tante cose belle. Per gli altri anche! Buone letture!
Una bici piena di ricordi
di Mila Orlando
Era una pigra domenica mattina di
marzo, di quelle di passaggio tra il duro inverno e la timida
primavera, quando in cantina trovò la vecchia bici di sua madre.
Alla vista di quell’oggetto malandato e impolverato, i ricordi si
sprigionarono nella mente. In pochi secondi tornò alla sua infanzia,
quando la mamma la faceva salire su quelle due ruote, che avevano
consumato il pavè di Milano, per portarla a zonzo per la città.
Quanto le mancava la madre, pensò. E quei momenti di spensieratezza
non erano più tornati.
La sfiorò con la mano e i polpastrelli
si colorano di polvere grigia, così la liberò da quell’incastro
di scatoloni che popolava quel regno di storie inscatolate e la portò
alla luce del sole in cortile. Era messa male, ma era ancora un
oggetto bello. Conservava la bellezza delle storie vissute, come il
volto di una donna segnato dalle rughe che alla bellezza aggiungono
il fascino dell’esperienza.
Il suo primo desiderio fu quello di
salire in sella e farci un bel giro, ma le ruote erano sgonfie, i
freni non andavano e i pedali erano ingolfati. Senza considerare che
parte del telaio era arruginito. 'Peccato', pensò. Le sarebbe
piaciuto utilizzarla. La primavera era alle porte e sapeva che andare
in bici faceva venire il sorriso. Glielo ripeteva sempre sua madre.
Poi un’idea le balenò nel cervello.
Aveva sentito parlare di un meccanico di biciclette, che faceva
miracoli. Gliene aveva parlato una sua amica e ormai era famoso per
le strade di Milano, dove non passava inosservato con la sua
ciclo-officina mobile. Dopo una rapida ricerca su internet, riuscì a
fissare un appuntamento.
Il responso fu positivo, la bici poteva
ricominciare a pedalare. Lei e il meccanico fecero un accordo: lui
avrebbe pensato alla parte meccanica mentre lei avrebbe riverniciato
il telaio. Fu, anche quella, una bella sfida. Era una cosa che non
aveva mai fatto, ma quella piccola azione che si riservava di fare
nel finesettimana le stava facendo capire il valore del riparare le
cose piuttosto che buttarle. Stava dando una seconda possibilità a
un oggetto, che era stato molto importante per la persona che aveva
più amato nella sua vita. Ritornare in sella le avrebbe fatto
sentire ancora più vicino il ricordo di sua madre.
Ci volle un po’ di tempo, ma alla
fine il telaio fu completamente riverniciato e il meccanico aveva
fatto la sua parte. La bici era come nuove. “Hai visto che potrai
farla pedalare ancora? Se due ruote sono valide e fanno quello che
devono fare, non c’è bisogno di comprare un mezzo nuovo”, le
disse il meccanico mentre si congedava.
Lei gli sorrise, ringraziandolo con un
cenno del capo. In alto il sole splendeva e illuminava Milano,
riscaldata dall’arrivo della prima. Era ora di salire in sella e
pedalare. Lo fece e iniziò a sorridere, proprio come faceva sua
madre. 'Sai bambina mia, è un bellissimo modo per sentirsi
liberi'. Ed era così.
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Questo racconto è liberamente ispirato
all’intervista a l’Officina Ciclante contenuta in “Bike
Marketing. Come la bici fa bene la business”, di Mila Orlando
edizioni 40k
1 commento:
Auguroni di Buon Compleanno !!!<3
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