Cari miei, come va? A leggere sui social e non solo, si è capito che settembre is the new
Capodanno e per questo ho deciso di adeguarmi al sentire comune e
pensare a un post che avesse il sapore, oltre che di caffeina come al solito, anche un po' di nuovo inizio.
Spero che possa essere utile per chi legge a prendere spunto per quanche consiglio libresco, ed è sicuramente utile a me per mettere ordine tra le mie carte, comodini e abitudini malsane alla procrastinazione.
Ovvero: ho deciso di mettermi in pari
con i tanti arretrati che ho da leggere. E voglio viverla come una bella
avventura, non (solo) come un dovere.
Ho
aggiunto il "solo" tra parentesi perché sto maturando l'idea che
leggere buoni libri sia anche un dovere verso se stessi, se si cerca una
vita più ricca e autentica, ne converrete. E così è che vi auguro buon
Capodanno settembrino, speriamo rinfrescato da una buona aria di novità e
cose belle per tutti.
Consiglio number 1. Qualcosa di vero, di Barbara Fiorio. Il titolo è dei migliori e l'autrice interessante. Tutti vogliamo qualcosa di vero. Quello che mi attrae di questo romanzo pubblicato di recente (io l'ho ricevuto a maggio, e ringrazio l'editore per il dono) da Feltrinelli è la trama nuda e cruda. La storia di Giulia, una pubblicitaria scombinata e di Rebecca, una bimba che ha voglia di sentirsi raccontare delle storie, suppongo vere. Lo leggerò presto, anche perché ci sarebbe l'intenzione di parlarne in radio, a Pillole Concezionali, ma questa è un'altra storia di cui vi aggiornerò a breve per la nuova stagione del programma.
Barbara Fiorio, Qualcosa di vero, Feltrinelli |
Consiglio number 2. La vocazione di perdersi - Piccolo saggio su come le vie trovno i viandanti. Ediciclo editore, di Franco Michieli. Questo è un libro che sto valutando come giurata del Premio Sinbad, ebbene sì. Ringrazio quindi il Premio per l'invio dei libri, e per la fiducia. L'autore è un geografo ed esploratore, e già questo mi incuriosisce. Chi di noi vuole essere un esploratore? Se non delle vette più alte delle montagne, di sicuro del nostro mondo - per ciascuno diverso - e delle nostre vite. Quindi ben venga. "La bellezza misteriosa dell'orizzonte bianco di neve, ondulato e disabitato, gelido e luminoso, disteso intorno a noi in ogni direzione, non dipende dalla sua estetica e nemmeno dalla sua potenza, ma dall'infinità di storie che là dentro potrebbero avvenire e coinvolgerci". Gli aspetti creativi e spirituali dei viaggi sono ciò che sembra emergere da questo libricino magico, andrò sicuramente avanti nel viaggio.
Franco Michieli, La vocazione del perdersi, edicicloeditore |
Consiglio number 3. Shame on me: questo mattone (in senso buono neh!) di Rizzoli, Il cardellino, a detta di tutti un capolavoro indiscusso, me lo sono comprato io tempo fa e non l'ho mai finito. Adesso mi sento in colpa e quante cose si fanno per senso di colpa? Tante, troppe. Una volta tanto, però, sarà una cosa buona. E così finalmente scoprirò come va a finire questo "travolgente romanzo sinfonico che vi farà riscoprire tutto il piacere della lettura" - e se lo dice Michiko Kakutani sul New York Times (e sulla quarta du copertina) chi sono io per contraddirla? P.s. ho letto comunque i primi capitoli, e meritano.
Donna Tartt, Il cardellino, Rizzoli |
Consiglio number 4. I ragazzi burgess. Ho molto amato i romanzi precedenti di Elizabeth Strout, in paricolare Olive Kitteridge. Lei è davvero un genio della frase, della trama e dell'ambientazione consolidata, nei suoi scenari sperduti e solitari del Maine. Se ho letto bene in rete, è in arrivo il suo prossimo atteso romanzo. Ne scrive così pochi, e con tale maestria, da meritare tutta la nostra attenzione. Ho ricevuto anni fa il libro da Fazi, che ringrazio. Questo ritardo nella lettura è un classico caso, doloso e doloroso, di procrastinazione malvagia: quel farsi del male da soli che non porta da nessuna parte. Insomma, basta, finisco anche queto capolavoro, all'inseguimento di questa famiglia (sempre del Maine negli Stati Uniti) disgregata e composta di personaggi tanto diversi tra loro quanto affini nella fragilità umana.
Elizabeth Strout, I ragazzi Burgess, Fazi |
Consiglio number 5. Nel mondo a venire. Anche questo romanzo, di Ben Lerner, edito da Sellerio mi è stato inviato per il Premio Sinbad, ed è in lettura. Questo è uno di quei libri che avrei sicuramente acquistato. A partire dalla copertina stupenda che è un'illustrazione di Konstantin Kalishko, a colpirmi è stato nel complesso il progetto edioriale ambizioso e raffinato. La storia è di quelle sui trentenni di oggi, in chiave distopica sullo sfondo di una New York in balia di sconvolgimenti climatici vari e pericolosi. Crisi e maturazione, passaggio dall'età tardo-tardo-tardo adolescenziale a quella adulta (ma avverrà mai?), il cuore che comincia a perdere i colpi, anche da un punto di vista fisico... mi dice qualcosa? Vi dice qualcosa? Hem, sì, leggiamolo fino in fondo va.
Ben Lerner, Nel mondo a venire, Sellerio |
Consiglio number 6. Famiglia, di Natalia Ginzburg. Questo libricino fatto da due capitoli - Famiglia e Borghesia -
gironzola a casa mia da un po'. L'ho già letto ma non ricordo più, e comprato per avere tutti i libri
della Ginzburg, e credo che l'opera ora sia ormai quasi completa. Questo libro
racconta "qualcosa di vero", nell'intenzione della sua autrice di
calarsi nella società del proprio tempo e narrarne le sfaccettature con spietata
ironia e lucidità. Siamo nel 1977 e i ritratti riguardano la fine di un
secolo, e un millennio, che fa ancora capolino nell'indolenza e nella
confusione nelle cose quotidiane. Non sempre, per fortuna, e meno male
però che qualcuno si è messo lì a narrare ciò che vede. La famiglia è un tema caro
all'autrice la quale è molto cara a me e spero a molti di voi.
Natalia Ginzburg, Famiglia, Einaudi |
Ciao! |
2 commenti:
Da viandante quale sono, mi incuriosisce assai La vocazione di perdersi. I ragazzi Burgess sono in wish list da un secolo, e anche questo Nel mondo a venire ha un suo fascino…
Non mi resta che augurarti un ottimo inizio anno!
Grazie mille :) e Buona lettura! noemi
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