Ferzan Ozpetek, Sei la mia vita, Mondadori |
Elvira Seminara, Atlante degli abiti smessi, Einaudi |
In questi ultmi anni ho partecipato a molti eventi. La parola "evento" non l'ho mai capita né sentita importante come ora, e dire che l'avevo ascoltata molte volte in precedenza.
Quando sentivo che qualcuno lavorava nell'"organizzazione eventi" mi confondevo, la trovavo una cosa strana, un po' troppo di moda. Invece, ho capito che svilire questo genere di lavoro è un grave errore.
Come quelli che storpiano Scienze delle Comunicazioni in Scienze delle Merendine. Anche io lo facevo. Ero quella che, il giorno stesso della sua laurea in Lettere, per prima ne svalutava il valore, il significato, il portato di bellezza e utilità che questi studi donano a chi li compie.
(Ora c'è anche una ricerca scientifica che conferma il rapporto tra felicità e lettura di romanzi, proposta e illustrata dal gruppo editoriale GeMS nel corso di BookCity a Milano).
C'è chi vede la "fuffa" ovunque. E quelli che trovano i social network una cosa bieca, quelli che trovano i romanzi una perdita di tempo, che considerano gli incontri con gli scrittori qualcosa di simile al presenzialismo. In parte, tutti hanno ragione. Ma la verità, come sempre, sto imparando, sta nell'equilibrio.
(Tra parentesi, Equilibrio è la parola-chiave di un bell'evento cui parteciperò il prossimo sabato, tanto per dire)!
Ho imparato che il mondo editoriale (non necessariamente quello letterario, benché i due mondi ovviamente si tocchino in più punti) si nutre di eventi. L'importante è che questo nutrimento sia sano. A me hanno sempre entusiasmata gli incontri con gli scrittori. Nel bene o nel male, non ne sono mai rimasta priva di contenuti e concetti ed emozioni da portarmi a casa. Fino al punto da apparire anche un po' naif. Mi sono sempre piaciuti gli eventi, ma al tempo stesso mi mettevano ansia. Come dice una buffa frase che gira su facebook, in definitiva, "è bello brutto essere bipolari".
Ho avuto i miei momenti di crisi, relativi a questi incontri e al mio blog stesso, facendomi travolgere, per l'appunto, dagli eventi e prendere dal panico e anche però dal realismo di dovermi guadagnare da vivere: insomma non di soli eventi si campa, almeno nel mio caso.
Anche se, non so se lo sapete, ma quando una persona rischia di perdere la vita, i dottori dicono ai parenti di prepararsi all'"evento". Dunque la morte è un evento. Dunque la vita è un evento continuo. Il mistero del nostro stare al mondo o lasciarlo è un evento.
Ma tornando alla crisi, come da tutte le crisi, ne sono uscita rafforzata. Forte cioè di questa consapevolezza: ci vuole equilibrio. E beato chi ci nasce in perfetto equilibrio, a me sono servite un bel po' di esperienze per capirlo. Ma insomma siamo qui tutti vivi a parlarne insieme. O per lo meno a scriverne e leggerne.
Tutto questo ragionare mi è nato in parte dagli ultimi due incontri con autori che mi sono capitati di recente. Uno per la radio, quando è stata ospite Elvira Seminara con il suo Atlante degli abiti smessi al programma che conduco insieme a Erica Tramontini e che si chiama Pillole Concezionali.
L'altro, il più recente, con Ferzan Ozpetek con il suo Sei la mia vita a BookCity Milano nel corso di un evento per blogger. Entrambi gli incontri, come sempre, sono stati significativi per me. Perché se da un lato rappresentano un consolidamento di un'avventura cominciata qualche anno fa con questo blog, dall'altro sono state occasioni di riflessione più pacata e calma a proposito del rapporto tra incontro dal vivo e scrittura (e lettura) ed eventi. Un tema che di certo non si può esaurire in una pagina di blog ma che mi piace affrontare.
Oltre a Equilibrio ho capito un'altra cosa, alla fine. Che quello che più conta sono "i temi". Come a scuola. Cavoli: ecco cosa era IL TEMA. Era questo. Tutto il resto è preparazione e organizzazione per poter distillare questi temi, che spesso sono valori.
Nel romanzo di Elvira Seminara il tema è, in definitiva, il passaggio di emozioni, informazioni e storie di una madre a una figlia attraverso i vestiti. In quello di Ferzan Ozpetek invece è l'autenticità di un amore e le scelte importanti che ti porta a fare. Ecco. Capito, circoscritto, e messo definitivamente nel cuore, nell'anima se vogliamo, nell'archivio di questo blog.
"La vita però sa darti amare lezioni quando ti rifiuti di prenderla sul serio". Ha scritto Ozpetek nel suo romanzo. Sostituite vita con evento...
Ah: grazie a chi continua a leggere questo spazio con affetto.
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