mercoledì 23 febbraio 2011

Giorgio.

Sulla quarantina. Passeggia, anzi sfreccia tutte le mattine con la sua giacchetta marrone, gli occhiali argentati e tutti i denti davanti appoggiati sul labbro inferiore. Cammina come un bambino. A una rapida occhiata, Giorgio può dare fastidio. Sembra stupido. Un bambino-grande. Una cosa impossibile, contro natura. Eppure inizio a pensare che non esista la natura. Che sono più le cose contro che quelle a favore. Giorgio sembra sorridere. Ma non è un sorriso. Più forse una posa che la natura, sempre lei, gli ha regalato per sopravvivere a se stesso e alla gente intorno. Giorgio non è mai riuscito a crescere. Cioè, cammina da solo, sta iniziando a perdere i capelli e a imbiancare, ha qualche ruga e un portafoglio da uomo. Dentro però il bambino da qualche parte è rimasto, glielo leggo negli occhi. E succede a tanti, in giro per la città. E non è colpa loro. Ma sono pericolosi. Come dice il verso di quest'ultima canzone di Morgan, presumo autobiografica, "chi ha subito un danno è pericoloso, sopporta tutto". Giorgio sopporta di restare così, le prese in giro chissà di quanti, negli anni, nella vita. Gli errori sul lavoro, chissà quale lavoro. Gli errori con le ragazze, chissà quali, chissà quali amici. Gli equivoci, le sgridate. La famiglia. Gli sarà scesa qualche lacrima, in questi quarant'anni. Eppure sopporta. Accenna quel suo sorriso storto. E sfreccia per Torino alla velocità della luce.

10 commenti:

Valeria ha detto...

Mi piace tanto il tuo punto di vista sul mondo...

noemi ha detto...

Grazie Valeria! Per la visita, il commento e il blog :) Benvenuta!

Lu ha detto...

Ciao Noemi! Questo post è perfetto: tutto un micromondo. Mi piace leggere questi microracconti, essenziali, abbozzati e più che sufficienti.

E trovo la scusa per parlare di un libro che è tra i miei feticci, nonchè del film che ne fu tratto: "Il danno" di Josephine Hart, mentre il film lo girò Louis Malle. La frase della canzone di Morgan (che mi son perso finora) è l'assioma alla base di questa storia. E, dato il mio amore per queste duo opere indivisibili, ti incollo allegramente qualche link!

http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=6919
http://www.ibs.it/code/9788807812811/hart-josephine/danno.html
http://www.youtube.com/watch?v=E1Cn4L5nAvg (il tema del film, in versione jazz - sia santificato Preisner per tutte le sue colonne sonore!)
http://www.youtube.com/watch?v=_tDhJJ6MfEE
Dici che ho esagerato?

P.S. Forse è giusto che mi denunci: ho conosciuto la tua scrittura perchè sono il quasi-marito di un'Alessia che conosci. C'entra con una certa Fondazione. :-)
A presto!

noemi ha detto...

@Lu: ohhh, ma se ho capito di quale Alessia parli: abbracciala fortissimo da parte mia!!!!!!!!!! :D che bellissima sorpresa, sono molto felice di conoscerti, uomo fortunato (per via della tua quasi-sposa!!) :D :D :D

E poi: GRAZIE, ma davvero, di tutto. Del commento e dei link. Non conoscevo né il libro, né il film. E a questo punto ringrazio anche l'ignaro Giorgio che mi ha permesso di ricevere queste informazioni indirettamente!!!

Ancora grazie Lu, di cuore, e a presto!!

Le FUNKFUNK16 ha detto...

Hai descritto con dolcezza tutta l'amarezza di una condizione di vita.

Brava!

Lola

Giuseppe Benanti ha detto...

sopportazione, è nell'indole di taluni e potrebbe essere un pregio,ma generalmente costoro non percepiscono come sfugge rapido il senso e il treno della vita.

noemi ha detto...

@giuseppe: verissimo: sono d'accordo con te!

noemi ha detto...

@Lola: grazie... un abbraccio!!!

Unknown ha detto...

Cara Noemi davvero hai un bel modo di scrivere, i tuoi racconti sono curioso, sintetici e molto intriganti. Ciao cara

noemi ha detto...

@Tiziana: grazie a te!