Oggi partecipo a questa iniziativa di Sabrina Ancarola: ascolto anche io il suo appello per un Bloggin Day* in favore della liberazione di Rossella Urru.
Rossella Urru è una ragazza che lavora in una ONG che si chiama CISP (Comitato Italiano Sviluppo Popoli) e, mentre stava coordinando un campo profughi in Algeria, è stata rapita, nella notte tra il 22 e il 23 ottobre, insieme ad altri cooperanti, da un gruppo armato dissidente. Per avere maggiori informazioni e più dettagliate, potete andare qui.
Voglio aggiungere che, parallelamente all'appello per questa iniziativa, ho letto questo post. Il cui autore, Andrea Sarubbi, esprime alcune perplessità riguardo al "parlare troppo" di questa vicenda, con il rischio di rafforzare la posizione dei rapitori e di trasformare Rossella in un "simbolo": rischio che ingarbuglierebbe ulteriormente le procedure di una circostanza molto complessa e delicata.
Dunque è con questa controversia in mente, che io però mi unisco al bloggin day e ho deciso comunque di dare il mio piccolo contributo: nella consapevolezza che potrebbe anche essere inutile e tenendo acceso il dubbio, che è ciò che in effetti aiuta a riflettere in ogni situazione.
Questa tuttavia non mi pare una mobilitazione sguaiata e ridondante, mi sembra piuttosto la volontà del "popolo della rete" (che non esiste: siamo tutti persone con o senza un blog o un twitter all'attivo!); la volontà di tenere gli occhi aperti su ciò che ci circonda, l'occasione di approfondire la conoscenza su ciò che accade lontano da noi, di comunicare con gli affezionati lettori un proprio pensiero, un proprio sentimento di solidarietà per una ragazza che sta soffrendo molto, in modo particolarmente inumano, che non conosce la libertà da molto tempo, che colpisce di più, purtroppo inevitabilmente, perché potrebbe essere "una di noi": perché in effetti un blog non è un giornale: è uno spazio di scrittura ma anche di potenziale dialogo e di vicinanza con chi legge.
La maggior parte delle cose della mia vita ad esempio passa da questo blog (non tutte eh) e quindi anche parlare di questo argomento fa parte della scelta di occuparmene, perché anche io, come molti, lo sento vicino e mi preoccupa. Mi ha colpita molto il lavoro "silenzioso" di Rossella, ma così utile e importante e pericoloso. E come lei ci sono molte altre persone che è significativo ricordare, senza troppa retorica, ma con la gratitudine per la parte bella e costruttiva della vita. Diciamo che per me è un insegnamento.
Senza dimenticare infatti che, per citare @tigella su twitter, che forse a sua volta cita Elio e le Storie Tese, "free anche tutti gli altri": qui.
Grazie a chi leggerà questo post.
* una giornata in cui un gruppo di blogger il più possibile numeroso dedica un post a un argomento specifico che ha una particolare importanza e urgenza in quel momento.
6 commenti:
Le perplessità di Sarubbi me le aveva espresse anche un mio amico giornalista, ed era per questo che avevo cessato di usare l'hash tag #freerossellaurru. Devo dire che per completezza dell'informazione, sfaccettature apparentemente discordanti, questo post merita di essere diffuso.
@Pietro Brunetti: grazie mille :)
Ciao Noemi anche io ho partecipato e ho espresso più o meno i tuoi stessi sentimenti. Senza grandi pretese, volevo solo che si ricordassero persone ancora prive della libertà. Approvo il tuo post. Un saluto. sabrina
@Sabrina: grazie davvero, speriamo sia utile :) e grazie per la visita!!
ciao, non ne sapevo nulla. Neanche una parola sui vari TG.
Hai fatto bene a parlarne.
a presto
PS Torno a Torino il 12-13 aprile ...
@vania: grazie, sono contenta se l'informazione è stata utile... quando torni allora ci risentiamo!! Buona giornata :)
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