Territorio Zero, a cura di Livio de Santoli e Angelo Consoli, Minimum fax |
Buongiorno buongiorno! Ringrazio tantissimo Antonio Benforte, per questa
recensione che introduce una bella novità, per questo blog e per me. Da
oggi, comincio infatti una collaborazione con Econote.it. Un magazine indipendente che si occupa di temi a me particolarmente cari: ecologia, sostenibilità da molti punti di vista. Qui, c'è il mio primo post. Si intitola Running in the rain e inaugura un rubrica sugli sport all'aria aperta. Sono davvero felice di questa nuova avventura e ringrazio Antonio e tutto il bel gruppo di Econote.it che, dal 2008, lavora per un mondo più verde :) |
Prendete un
libro. Osservatelo, leggetene la quarta di copertina. Fate frusciare
le pagine, annusatele. Ogni libro che leggete è un viaggio.
Può essere più o meno bello, ma vi cambierà, statene certi. Alcuni
libro lo fanno grazie all’invenzione di una storia indimenticabile,
mentre libri come Territorio Zero
vi cambiano perché vi fanno comprendere che un altro modello di vita
è possibile. Anzi: è necessario.
Curato da Livio
de Santoli e Angelo Consoli, Territorio
Zero è un “manifesto che impegna
chi lo sottoscrive a realizzare un programma di sviluppo territoriale
rispettoso delle risorse naturali in una visione innovativa”. Nel
farlo, mette insieme una serie di contributi efficaci e intelligenti
su tematiche ecosostenibili. Perché “la crisi attuale ci dice che
il modello della seconda rivoluzione industriale è ormai
inservibile”, ci dicono gli autori.
Ed è quindi
necessario tornare allo zero: zero rifiuti, zero emissioni, zero
chilometri per il consumo dei prodotti.
Non è certo un
percorso facile, ma bisogna iniziarlo.
Soltanto
cambiando ottica, uscendo fuori dalla logica attuale: riusando,
riutilizzando, rimettendo in circolo le cose.
Bruciare un
rifiuto è una follia, lo stesso è buttarlo in discarica, ci fa
capire Paul Connett nel suo intervento “Territorio Zero. Un
imperativo morale per la sostenibilità”.
Leggendo alcuni
passaggi del libro sembra che si tratti di un romanzo di
fantascienza. Ma non perché siano proposte inattuabili, anzi. Perché
l’attuale politica e le amministrazioni pubbliche sembrano sorde a
questi messaggi, e il tutto sembra lontano, impossibile da
realizzare.
Gli spunti
offerti da Territorio Zero spaziano dall’agricoltura e l’energia
alla valorizzazione del territorio, passando per la gestione del
ciclo dei prodotti e la mobilità sostenibile.
Molte cose sono
interconnesse, alle volte non ci pensiamo. Ad esempio, la qualità
dei cibi, la qualità della vita, la gestione dei rifiuti, hanno
anche un profondo impatto sulla nostra salute. Nella nostra epoca
crisi ambientale, crisi della salute e crisi dei lavori sono
collegate, e bisogna quindi ripensare anche a nuove politiche per la
gestione della salute pubblica.
E la cosa più
importante a proposito dei contenuti di questo libro è che non si
tratta di chiacchiere sterili: gli autori si pongono anche degli
obiettivi: nel breve, nel medio e nel lungo periodo.
Difficile
scegliere il contributo più interessante. Forse ce ne sono alcuni
più immediati di altri, sia per la capacità dell’autore di
divulgare un’idea (penso nuovamente a Connett e la sua strategia
Rifiuti Zero, o Carlo Petrini e il Chilometro Zero) che per la
notorietà del tema, ma in linea di massima uno dei pregi del volume
è l’accessibilità dei contenuti: niente paroloni, niente formule
misteriose. Anche quando si parla di approccio strategico alla
finanza selvaggia con Alessandro Politi o di evoluzione della città
con Franco Purini.
Al
contrario, una luminosa chiarezza. Una chiarezza che passa attraverso
car sharing ed energie sostenibili, l’abolizione del “vuoto
consumismo a perdere” e tante piccole e grandi sfide.
Dobbiamo
affrontarle, dobbiamo prepararci a tutto questo, modificando ciascuno
di noi il proprio approccio alla vita e alle cose. La terza
rivoluzione industriale, così come è stata definita da Jeremy
Rifkin, comincia a realizzarsi in tutto il mondo.
Citando
Sergio di Cori Modigliani, autore forse del contributo più
emozionante del volume: “Siamo sette miliardi di animaletti che si
agitano su una gigantesca biosfera che gira intorno al sole. E siamo
arrivati al capolinea dopo diecimila anni di civiltà. O ne usciamo
tutti insieme. O non ne usciremo”.
Pensiamoci
bene. Prima che sia troppo tardi.
(Antonio Benforte) | ||||||||||||||||||||||
2 commenti:
In bocca al lupo per la tua nuova collaborazione "verde"! Anche io ho un nuovo progetto che riguarda la mia città, Milano. Mi piace che persone in luoghi diversi, con vite e storie diverse, possano avere interessi comuni e strade in qualche modo parallele :)
Salutoni a tutti voi di Econote :)
Ciao Sabrina, grazie del commento.
Econote raggruppa redattori dal Piemonte alla Sicilia, tutti uniti dall'amore per la natura e il desiderio di un mondo diverso, più sostenibile. E grazie al web riusciamo a rendere i nostri comuni interessi qualcosa che ci dà molte soddisfazioni.
Un caro saluto a te, e grazie ancora a Noemi per il suo articolo e per la possibilità di scrivere sul suo blog.
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