Beh ero lì che ascoltavo i discorsi istituzionali, e ho pensato di riportarvi le informazioni principali che possono essere utili a chi legge:
- Oggi è la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità ed è anche una Giornata dedicata alle Scuole. (Premessa: io credo molto alle "giornate" dedicate a qualcosa, purché siano temi utili. Ci credo perché, pensateci, la vita è fatta di giornate. L'ho imparato ultimamente: tutto si gioca nelle giornate. Si dorme e si riparte). A Torino succede che oltre 3000 studenti invaderanno in queste ore il PalaSport Ruffini - chi è stato bambino in questa città lo ricorderà per le gare di atletica, dove personalmente mi classificavo non benissimo, ma che col senno di poi considero occasioni benemerite per far muovere i ragazzini e farli crescere bene.
- Il 10 dicembre ad Asti si terrà il convegno Autonomy Wins (al Palco 19, per le iscrizioni ------> qui) in cui verranno presentati nuovi progetti legati al turismo per tutti - String Box, Bookinable.com, Piemonte for All Turismabile.
- Sempre il 10 ad Asti andrà in scena lo spettacolo La locanda del Migrante de I Buffoni di Corte con la Compagnia delle Frottole, con i ragazzi con la sindrome di Down.
- A scuola con SBIM: Giochiamo Ancora: è un progetto educativo dedicato alle scuole che include lo spettacolo Il Maestro. Una storia di judo e di vita.
Per quanto riguarda l'ultimo punto, vorrei dire due parole. Lo spettacolo si terrà nella primavera 2016 (ci sono stati eventi e anteprime in questi giorni a Torino ma non sono riuscita a partecipare). La storia, vera, è tratta da un libro: O' Maé storia di judo e camorra di Luigi Garlando (Edizioni Piemme - Il battello a vapore).
Lo spettacolo invece è a cura di Eleonora Frida Mino che si è occupata di tradurre in teatro l'esperienza di un Maestro di Judo di Sampia, Gianni Maddaloni. Durante la conferenza l'ho ascoltato parlare: è sceso un silenzio, mentre scorrevano le immagni di un video con i successi di suo figlio e della sua squadra in tutto il mondo. E le persone presenti si sono accese e commosse, e anche un po' scosse, all'ascolto delle sue parole.
Ma, chiaramente, il vero successo del Maestro è quello di dare una possibilità concreta di vita a ragazzi che, se non avessero incontrato la sua scuola, chissà che fine avrebbero fatto.
Non solo ragazzi con disabilità, ma ragazzi poveri, che vivono ai confini con la denlinquenza e non hanno niente e nessuno su cui contare.
Dopo la conferenza, ho scambiato qualche parola con il Maestro Maddaloni. Gli ho stretto la mano e mi ha spiegato che quei ragazzi sono tutti un po' come dei figli, che i figli sono quelli che cresciamo, mi ha detto.
Così ho pensato a come si cresce: con il tempo, certo. Con le esperienze. E con le parole: certe parole, ben assestate, come una tecnica di Judo, ti fanno crescere sul serio.
Non ci sono però mai parole abbastanza per trasmettere certe sensazioni, comunque la mia idea è che queste giornate contribuiscono a costruire un mondo migliore, niente di più e niente di meno.
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