domenica 6 gennaio 2013

Mancarsi di Diego De Silva. L'amore. La Befana.


Diego De Silva, Mancarsi, Einaudi

Di sfuggita, in un caffè del centro di Torino, ieri ho letto quasi tutta la recensione a questo piccolo libro, ma non ricordo più il nome dell'autore perché ero di corsa; che definiva questo libricino una sorta di conte philosophique. In effetti è così: una storia illuminante e filosofica in cui due personaggi, che sarebbero destinati a un grande amore per la maggior parte del tempo, si mancano. Proprio come si manca una pallonata scagliata alla massima velocità. Finale a sorpresa che ovviamente non dico.

La recensione comunque mi ha convinta e me lo sono regalato per la Befana, che è la mia festa preferita perché è malinconica e struggente. Ma: rimette anche in moto l'attesa per l'anno successivo.

Dunque: l'amore è un colpo in testa, e bisogna solo sperare di essere lì al posto giusto al momento giusto per restarne tramortiti? 

E poi: l'amore o gli amori? Perché, in pochissime pagine, che ci aspetteremmo incentrate solo su questo bellissimo mancarsi (che mi ha ricordato l'altrettanto bella poesia della Szymborska Amore a prima vista), in realtà sfila una quantità di amori diversi impressionante. Amori passati, amori finiti, amori mai iniziati, amori durati un lampo e non-amori. 

Ieri leggevo anche questo interessante post di Serena Danna su Eliza. L'articolo si conclude dicendo che la domanda più cercata su Google nel 2012 è: "Che cos'è l'amore?".

Che cos'è l'amore? 

Ovvero, noi tutti, tanti, apriamo Google e cerchiamo questa cosa. Tra il pranzo da preparare, una bolletta da pagare, una notizia al tg, un video su you tube, ci chiediamo questa cosa. La chiediamo a Google. Che cos'è l'amore? Santo cielo! 

Personalmente, ho sempre avuto la presunzione di sapere, per lo meno, che cosa non fosse l'amore. 

Per esclusione, ad esempio: non è odio! E mi rassicuravano queste semplici categorie. 

Poi, basta aprire i libri, ed ecco che la domanda sull'amore diventa insistente. E tuttavia fatico ad arrendermi: ma perché chiedersi che cos'è l'amore, quando ci sono così tante cose da fare nella vita? 

Ci dovevo proprio arrivare attraverso un libro a queste domande difficili. Diciamo: l'amore per i libri che conduce all'Amore tout court

Se siete come me, che da quando avete 30 anni vi prendete degli impegni pur di non farvi più troppe domande, leggete d'un fiato questo libro, oh stolti. 

Vi costringerà a chiedervi: che cos'è l'amore?

A ogni pagina. E a trasalire: perché non è quello con quel personaggio lì? E quell'altra, che cos'ha che non va, che andava benissimo? 

Non siamo responsabili dei nostri sentimenti né del flusso che li causa o li alimenta e tutto sommato neanche delle nostre azioni, anche se poi dobbiamo rispondere (e farlo senza che nessuno ce lo chiede), com'è giusto che sia. Agiamo quasi sempre d'impulso e molto meno sulla base di un calcolo. Chi pianifica e si muove solo al termine di un'attenta valutazione dei pro e dei contro, chi realizza soltanto quello che progetta, di fatto si perde la parte più interessante, e lo sa. Anche nello scegliere responsabilmente c'è una quota d'irresponsabilità, la messa in conto di una perdita. Forse si agisce sempre a costo di qualcosa.

Rassegnatevi dunque a non avere risposte. Né certezze.

O meglio, la risposta arriva all'ultima pagina, ma non ve la posso dire. 

Per chi, invece, tra le pagine dei libri al momento non cerca risposte sulla vita e sull'amore o sull'Amore; ma pura bellezza o arte, aggiungo che questo libro è molto ben costruito. Un bell'ingranaggio, credo da rileggere in futuro per ritrovarci cose che vanno perse a una prima lettura. 

C'è un episodio (di vita vera) con Walter Chiari. E c'è Buster Keaton. Fatti che per chi, come me, ama i comici, crede in loro, sono molto importanti nella lettura. C'è una scrittura felice e non tanto misurata, come ci si aspetterebbe da un racconto filosofico e perfetto. Che infatti non lo è per niente. Invece, è un racconto disordinato, che però torna sempre al centro delle cose, nel cuore caldo di un bistrot. 

Ritorna e ritorna, quasi come se l'amore fosse un percorso su una pista di macchinine in cui però il paesaggio cambia tutte le volte. E il cui senso si compie nel ripercorrere centomilavolte la stessa strada fino a che.

Essendo nata l'8/8/80, sono fan dell'infinito. Ho sempre pensato di dover vivere secondo i dettami dell'8, che dovessero tornare sempre i conti. Che è una cosa circoscritta, sicura e definita e precisa. Mi sbagliavo. Anche quelle piste di macchinine a forma di 8 sbagliano, qualche volta infatti le macchine schizzano via come impazzite, altre volte è semplicemente il paesaggio intorno a cambiare, o il bambino ad azionare il meccanismo. 

Ed è così che si continua a correre e correre la propria gara, fino a che non senti che è il giro giusto, quello in cui. 

A voi la continuazione!


E siccome è la festa della Befana, ci tengo a ricordarvi di bere un 1caffè e a dirvi che proprio oggi gli amici di 1caffè ne offrono uno a questa associazione che si chiama Un sogno per Martina. Un'associazione nata nel 2010, oggi ONLUS, che si propone di aiutare piccoli malati con lesioni cerebrali e le loro famiglie. Le fondatrici hanno scritto anche un libro, che si intitola La forza di un sorriso. Grazie e auguri!

4 commenti:

TestadiCe ha detto...

Ho voglia di andare a comprare il libro subito!!
Come al solito sei incredibile nelle tua molto più che recensioni!!
Sull'Amore non mi esprimo, troppe domande e nessuna risposta da aggiungere ;D

noemi ha detto...

@TestadiCe: grazie davvero, che bello il tuo commento, spero ne sarà valsa la pena leggere questo libricino|!

Angie ha detto...

Non vedo l'ora di leggere questo libro...
Poiché l'amore l'ho conosciuto e sono stata quasi vicino all'estasi ( in genere non lo ammetto mai: noto che da' fastidio e crea solo incredulità o invidia! ).

noemi ha detto...

@Angie: grazie! In effetti è difficile comunicare le proprie gioie (come i dolori): non sai mai le reazioni, però che bello quello che hai scritto :)