Forse in tanti conoscete Le città invisibili di Calvino.
Questo è uno di quei libri che leggo di tanto in tanto, per restare sveglia e viva e sentire che tutto ha un senso. E per gettare un amo alla mia immaginazione, chiederle se, per caso, è ancora lì, se è ancora capace di andarsene in giro, in posti nuovi e bellissimi.
Come quando gli innamorati si chiedono: mi ami? A me viene da chiedere a questo libro, qualche volta, qualcosa, come: ci sei? Città invisibili, siete ancora lì, ancora & ancora, per me?
La risposta, naturalmente, quando è vero amore, è sempre sì.
Ci sono tutte queste città fantastiche, inventate ma belle, bellissime, anche quelle che cascano a pezzi. In una parola, è un sogno meraviglioso che la voce di Calvino ti conduce a fare con lui.
Nel suo regno.
Io, personalmente, vivo per questo. Per questo tipo di esperienze.
"La città di Leonia rifà se stessa tutti i giorni: ogni mattina la popolazione si risveglia tra le lenzuola fresche, si lava con saponette appena sgusciate dall'involucro, indossa vestaglie nuove fiammanti, estrae dal più perfezionato frigorifero barattoli di latta ancora intonsi, ascoltando le ultime filastrocche dall'ultimo modello di apparecchio".
Buon we.
1 commento:
Una bellissima metafora della primavera... quando si deciderà ad arrivare! :-)
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