domenica 7 luglio 2013

#Collisioni13!



Barolo è uno dei luoghi più belli del mondo. Ho preso due treni e una navetta e un pezzo a piedi per arrivarci. Ne vale la pena. Adoro questa cittadina, per mille ragioni. Qui c'è una bellezza discreta, ma infinita. Se potessi assomigliare a qualcosa, direi questo posto. Vorrei essere così, calma e serena, e ricca di angoli di promesse.



Tutti gli anni a Collisioni ci sono opere d'arte un po' ovunque, un po' guerrilla, ricordo ancora l'edizione di Novello, molto carina. Questa volta si entra in questo magico mondo di animaletti psichedelici selvaggi. Si pensa subito ad Alice nel Paese delle Meraviglie, specie dopo le degustazioni del suddetto Barolo, ma non è così. Si tratta di un'operazione forse un po' meno letteraria e più di marketing: è un'iniziativa di Cracking Art e Alfa Romeo e ha a che fare con un'installazione che si chiama "Quante rane entrano in una Alfa Romeo MiTo?". Me lo sono sempre chiesta in effetti. Ah, le domande della vita...


Electric blue.


Dico la verità: la giornata ha avuto senso solo per due ragioni per me: una è trascorrerla con amici  cari, cosa non sempre praticabile nella vita quotidiana, l'altra è ascoltare McEwan. Sono sua fan e lettrice da L'inventore di sogni (The Daydreamer). Il libro era uscito da poco, me lo aveva fatto conoscere la mia professoressa di italiano del liceo. Da lì in poi ho letto molti suoi romanzi, tutti diversi tra loro, nel senso che qualche volta sembrano scritti da altre mani, ed è il suo bello. Mi mancano gli ultimissimi, rimedierò con Solar, che ha un titolo fantastico. Sentir parlare McEwan è un evento importante per me (ad esempio, uno dei suoi migliori amici è Martin Amis, su cui ho fatto la tesi di laurea, e mi pare impossibile che un suo amico sia lì a un passo e racconti delle cose a pochi metri da me). Ma poi è stato utile e formativo, specie quando ha raccontato dei tormenti e delle soddisfazioni della scrittura, permettendoci di constatare che anche McEwan ha incontrato delle criticità nella vita, che la perfezione dunque non è di questo mondo.


Per tali importanti prese di coscienza, si deve brindare con un... calice di Barolo ovviamente. In questa piazzetta deliziosa c'è WiMu il museo del vino, consiglio una visita perché è una notevole esperienza.



Quindi è arrivato Michael Chabon vestito tutto di bianco. Mi ha intenerita perché gli scrittori hanno il coraggio qualche volta di essere speciali, nel vestire ma non solo. Un personaggio simpatico, intorno al quale si è creata una leggenda dopo l'uscita di Le fantastiche avventure di Kavalier & Clay. Qui presentava il nuovo libro, sulla paternità e sui parti in casa. Cioè sul partorire in casa. Wow.

Seguivano concerti. Gianna Nannini e Elio e Le Storie Tese (c'è da dire che di concerti di Elio ne avrò visti a decine). Ma io non ci sono andata e ora sono qui a scrivere e non sono lì. Il bello di questi festival ogni tanto è poter scegliere cosa fare, ed è un esercizio di vita. Non so a voi, ma a me capita(va) spesso di non saper scegliere e di buttarmi dunque nelle cose incondizionatamente, che va bene, ci sta, ma mette ansia. Il bello, a volte, me ne sto accorgendo pian piano, è anche selezionare le esperienze. Questa cosa sì, questa no. Inoltre, voglio riposarmi per vedere gli altri appuntamenti di domani. Che quiete, comunque, e che piccole scintille di felicità (come direbbe McEwan) comportano giornate come questa. La felicità, è proprio vero, si misura in scintille.

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