domenica 1 novembre 2015

Stare in equilibrio.

Festival della Scienza di Genova


#Costruiamocilfuturo è un bellissimo hashtag ed è anche un progetto promosso dalla Regione Liguria dedicato ai giovani. Il progetto riguarda per lo più l'orientamento scolastico e si snoda attraverso incontri dedicati ai ragazzi per fornire loro strumenti di scelta nello studio. Ho citato questo progetto perché è correlato agli eventi del Festival della Scienza di Genova, cui ho partecipato ieri. E perché mi piacciono le parole "costruire" e "futuro". Mi piace il loro suono, ma anche i significati che portano in chi le ascolta.

Ma non pensiate che questo festival di Genova sia dedicato solo ai giovani. Anzi, è un'esperienza di apprendimento  molto utile anche per gli adulti.

Ringrazio quindi ancora una volta la Compagnia di San Paolo per avermi invitata e coinvolta. E per avermi permesso di scoprire un mondo nuovo.

Tra le iniziative del Festival della Scienza in collaborazione con la Compagnia di San Paolo c'è questo bus, che è un laboratorio in cui si scoprono e approfondiscono nozioni scientifiche e si soddisfano curiosità.
Forse sono stata, insieme a Pinocchio o come Giona, qualche volta nel ventre di una balena, ma mai mi era successo di entrare in un elefante (ph. Francesco Deiana). Il tema di questa edizione del festival è l'equilibrio. Nelle scienze, come nella vita quotidiana, come nell'arte e in tutto quanto. Ieri la città di Genova era invasa da mascherine di zombie e streghe e zucche intagliate. La morte, rivisitata ed esorcizzata e truccata circolava allegra in ogni via. E io ricordo di aver pensato: ecco, se c'è una cosa che voglio raggiungere prima di morire è l'equilibrio. Emotivo, economico, creativo etc. etc. etc.

Antica Osteria di Vico Palla: qui mi sono ricordata uno dei tanti motivi per cui amo la Liguria. Il cibo. Focacce morbide e saporite e tanto pesce. Indimenticabili icalamari ripieni.



Sono convinta che ogni bambino (e ogni adulto) meriti una spiegazione. Insomma, fateci capire come funzionano le cose. Ammiro chi è capace di insegnare le materie difficili e restare in equilibrio e ammiro altrettanto chi sa ascoltare e imparare. 

 Ieri ho potuto appendere anche che, ad esempio, nel ping pong c'è una fisica precisa.


E che è bene avere cautela sulla scena del crimine.


 Che il latte è una faccenda talvolta complessa.


E che bisogna saper aspettare. 



E infine che a Genova di colpo ti imbatti in Via del Campo ed è sempre una riscoperta ripensare per un istante alla musica di De Andrè.


A Palazzo Ducale si sono poi svolte parecchie conferenze nel corso del festival durato dal 22 ottobre a oggi. Uno degli incontri promossi dalla Compagnia di San Paolo aveva al suo centro una tematica attuale: l'utilizzo (tra necessità e abuso) di farmaci e antibiotici.


Nel corso di questa conferenza tenuta da Raffaella Barbero, Maria Caramelli e moderata da Amelia Beltramini in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle D'Aosta, che spaziava dal consumo di medicinali da parte delle persone a quello utilizzato per gli animali da compagnia o allevamento, ricordo di aver pensato a quanto, in alcune situazioni, l'equilibrio non sia solo un obiettivo interessante da perseguire. Questa, come molte delle altre conferenze, insegnava che l'equilibrio in molti casi è alla base della sopravvivenza, ovvero una questione di vita o di morte. L'eccesso, lo sbilanciamento nella scienza come in tutto, ho capito che può creare molti danni. Dall'eccesso di parole (come capita a noi logorroici) all'eccesso di paure, di farmaci, di denaro, di povertà, di cibo e di miseria. L'eccesso di elementi, ingredienti, esperienze, vicinanze e lontananze. L'eccesso insomma magari è affascinante, ma l'equilibrio è un tesoro che costruisce e perdura nel tempo. 


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