domenica 1 maggio 2016

Il lavoro e tre consigli di lettura.


Il lavoro, quando manca o ce n'è così poco come oggi, è difficile anche rifletterci su. Fa rima con bisogno, fame fisica o mentale, desiderio di fare e impossibilità, necessità di esistere, di stare al mondo. 

Quel che resta di ogni pensiero va lì, quel che resta di ogni energia diventa speranza. Che posso dire, dunque, qui in veste di blogger, sul lavoro? 

Niente. 

Penso solo che non ci resta che chiederlo e cercarlo ogni giorno, reggere l'attesa, gestire lo sconforto, semmai inventarlo e crearlo e non smettere di vivere.

D'altro canto, ci sono i libri. Così oggi mi sento di elencare tre libri che conosco sul tema del lavoro, naturalmente escludendone un bel po' di altri altrettanto importanti.


1) La chiave a stella - Primo Levi. Questo è IL romanzo sul lavoro della nostra letteratura. Molti ne sono stati scritti prima e dopo, ma il più rappresentativo è forse proprio questo peregrinare del buon Faussone in giro per il mondo. La storia di un operaio specializzato, che ama il suo lavoro e ama viaggiare e sceglie di andare a montare ponti e impalcature all'estero anziché restare in Italia è significativa. Ma ciò che colpisce del libro è la voce del protagonista e come Primo Levi sia riuscito a farla risuonare, autentica, tra le pagine. 

2) Opinioni di un clown - Heinrich Boll. Questo è un romanzo che non riguarda strettamente il tema del lavoro in sé: è più una storia d'amore, religione e politica. Ma il lavoro conta eccome. E il fatto che il povero Hans - lasciato dalla amata Maria, senza un soldo, afflitto dalle recensioni negative dei suoi spettacoli - scelga di fare comunque il clown è interessante. I dialoghi con il padre, i monologhi e le decisioni che prende sono tutti elementi che mettono in luce il valore delle sue risoluzioni.

3) Il mondo deve sapere - Michela Murgia. Questo è il romanzo sul lavoro della mia generazione. Insieme ad alcuni altri ma devo dire che questo lo ricordo con maggiore intensità e l'ho letto appena uscito, vedendo anche il film. Nasce inizialmente come un blog. Diventato poi un capolavoro semi-autobiografico in cui l'autrice descrive la sua esperienza di lavoro in un call center. Correva l'anno 2006, lo pubblicava una casa editrice che ora non c'è più e che ha chiuso anche perché molti lavoratori non venivano pagati. Personalmente, avevo 26 anni e dopo una laurea (presa nel 2003, quando ancora il lavoro c'era), diversi lavori vari e un master in editoria (vinto con borsa di studio), mi apprestavo a cominciare il mio quarto o quinto stage non retribuito. Di quel periodo ricordo anche i miei stessi colloqui per i call center e molte, troppe altre amenità lavorative. Certo, ognuno ha la sua storia (problemi personali, demeriti, o altro), ma la proposta di "gratuità" o aleatorietà del lavoro è sempre sbagliata, lo abbiamo visto, e pericolosa per un'intera società. E benché questi siano concetti ormai consolidati, mi chiedo: cosa è cambiato in dieci anni? 

Ecco le mie tre proposte di lettura su questo tema difficile. Oggi a Torino fa freddo, e pioverà probabilmente sulla manifestazione del 1° maggio. Non voglio trasmettere pessimismo, ma realismo. E a volte, guardare in faccia una realtà può essere il primo passo per decidere di modificarla in meglio. 



Infine, meritiamo anche di farci una risata. 
Buon 1° maggio! Su coraggio.

2 commenti:

Mirty Quibibes ha detto...

Ho letto anche io Opinioni di un clown. Un libro adattissimo alla giornata di oggi!

noemi ha detto...

Già :) grazie della visita!