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Ieri sera guardavo Nanni Moretti a Che tempo che fa, intervistato da Fabio Fazio. A un certo punto Fazio dice qualcosa tipo: "sei il mio mito!" e Moretti risponde qualcosa tipo:"eh, ma lo dici a tutti!".
Poi ho pensato che in questi giorni (ma anche tempo fa) mi arrivano mail in cui mi si dice: "bello il tuo blog (grazie) ma non parli mai male di nessuno, di niente, ti piace tutto, fai le pubblicità, vivi in un mondo fatato etc. etc.".
OMG (oh my god) ho concluso: non è che sto diventando la FabioFazio dei blogger torinesi?
Non sia mai.
Il fatto è che di cose che mi fanno cagare ce ne sono parecchie. Come anche cose che mi raccapricciano, che mi fanno schifo o che non incontrano il mio gusto personale. Come tutti.
Semplicemente di solito non mi va di parlarne. Mi sembra di perdere tempo e di farlo perdere a chi legge. Concentrarmi troppo sulle cose brutte mi ha sempre fatto male, e volevo uscire un po' da quel tunnel.
D'altro canto è pur vero che per me dire qualcosa di anche solo vagamente negativo a qualcuno in modo diretto è impossibile. Non sono capace. Ho paura delle ripercussioni, di essere sgridata e di una vendetta micidiale. E mi pare inelegante.
Se litigo con qualcuno, pur se mi trovo palesemente dalla parte della ragione, ad esempio, mi batte il cuore in modo incontrollabile e non riesco più ad andare avanti. Così, per sopravvivere, cerco di stare buona e compiacere il più possibile tutti, sperando solo di non fare una brutta fine. Di non restare annientata. Nessuno in genere capisce questo. E il risultato è che nella mia vita ho comunque ricevuto lo stesso duri colpi e randellate, così a gratis, senza aver deliberatamente attaccato mai nessuno, per il solo fatto di essere io.
Perché alla fine forse è nella natura umana il conflitto. E piace a molti. E chi ne ha paura, come me, fa una fine peggiore di quella che teme. O, nella migliore delle ipotesi, è un fabiofazio e si becca del lecchino e non riesce a controbattere. Ma il punto è ancora un altro.
Io fabiofazio lo capisco. Secondo me lui crede davvero a quello che dice: i suoi ospiti lui li ammira e li rispetta e davvero si sente di comportarsi in quel modo in buona fede. E penso anche di interpretare il suo pensiero, perché a me viene da dire: ma chi sono io per criticare questo o quell'altro, da che pulpito, visto che sono la prima a essere piena di difetti?
Tuttavia anche questo ragionamento non va bene. E me lo state dicendo in tanti, vuol dire che si nota troppo, la mia devastante insicurezza che voi scambiate per assenza di personalità.
Bisogna a volte anche dire proprio quello che non ti piace. E stare a vedere cosa succede. Magari non succede niente di grave. Proviamo.
Quindi incomincio piano. E vediamo se, come nell'allenamento della corsa, le mie capacità di veleno miglioreranno con il tempo.
3-2-1. Let's go con le Sfavorite things.
1) non mi piace l'estate e la gente che si esalta con l'estate.
2) non mi piacciono quasi tutti i film di Ozpetek.
3) non mi piace Cristina Parodi, sua sorella e Paola Perego. Perché sono fintamente ingenue.
4) non mi piacciono i racconti sul bunga bunga, gli ultimi, quelli della statuetta, mi viene l'ansia e mi fanno vergognare a morte.
5) non mi piace l'insistenza. la mia e quella degli altri.
6) non mi piace il delirio di onnipotenza: ci sono cose che tu non puoi fare e se le fai mi disgusti per sempre.
7) non mi piace Antonio Scurati. nessuno dei suoi libri, e in generale la gente troppo chiusa, pretenziosa e supponente.
8) non mi piacciono i capperi.
9) non mi piace uno che una volta alcuni anni fa ha usato la mia tesi di laurea per scrivere una prefazione di un romanzo Bompiani e non mi ha mai ringraziata né mi ha spedito il romanzo come invece mi aveva promesso.
10) non mi piace chi divide il mondo in ricchi e poveri, né i Ricchi e Poveri come cantanti e come esseri umani, mi sanno di viscido.
11) non mi piace l'ipocondria. il panico e tutte le mie svariate patologie psicologiche, spesso fraintese anch'esse.
12) non mi piacciono i doveri. se mi si impone qualcosa me ne vado.
Ok. Boh. Come sono andata?
Buona settimana comunque.
Anche ad Antonio Scurati eh, niente di personale eh :P