Computer. |
"Al Salone".
Cominciamo così.
La mia grande novità di quest'anno è un piccolo computer. Un netbook che desideravo da tempo ed eccolo lì, al tavolo della Regione Piemonte dove offrono lauti caffè a chi ne fa richiesta.
E questa è la mia approssimazione di Paradiso.
Guardare il via vai dei visitatori, sapere che lì in mezzo ci sono molti lettori, molte aspettative, desideri (alcuni avverati, altri appena nati, altri in cima a vette altissime e chissà che altro), molte ricerche di storie (non so voi, ma più io vado avanti e più ne sento la necessità, oltre che il piacere, di ascoltare storie, quando incontro qualcuno, senza dirglielo, penso sempre: "raccontami una storia", spesso accade, e al Salone la cosa è centuplicata); poi molti destini, molti amici, molti mondi, molte mani, molte dita, molti piedi, molte visioni diverse della vita.
La prima cosa che vedo. |
Ma la verità è che la prima cosa che vedo sono due formiche giganti in preda ad abbraccio-mania e capisco che ci siamo. Il Salone è uno stato mentale.
Questo dunque è un Salone che si preannuncia di grandi cambiamenti (oltre che di grandissime formiche). Ma i cambiamenti per me assomigliano a un vento forte e mentre ci sei dentro non è che capisci molto bene tutte le proporzioni delle cose. Primavera Digitale dunque è l'argomento e la seconda cosa che intercetto è proprio lo stand di Bookrepublic, che, dopo "il profumo dei libri", quest'anno dona ebook sottovuoto. Ne acchiappo un po' al volo, e si parte.
Alla coda per i biglietti al Green Point dell'incontro con Paolo Giordano ed Elizabeth Strout, mi intrattengo con le mie vicine di fila: una manciata di crocerossine (proprio le crocerossine vere, tipo queste) cui confido istantaneamente la mia ipocondria perché loro mi offrono di reclutarmi e non potrei mai. E insomma quale miglior modo per far passare il tempo se non conversare in tale ccompagnia?
Poi è la volta del primo convegno della mia giornata, che per ragioni di serendipity (cioè senza premeditazione) è questo, Vivere in rete, le mutazioni indotte dalla tecnologia digitale. E questo è stato anche il momento migliore tra l'altro per ritrovare amici e supereroi ed entrare davvero nell'atmosfera del Salone (che su twitter è #SalTo12).
Ogni caffè ha la sua storia. |
Dulcis in fundo, Polo Giordano che conferisce il Premio Mondello a Elizabeth Strout. E qui la presa di coscienza: Paolo Giordano è uguale a Jovanotti!
Detto ciò: più ascoltavo (e scrivevo tweet-cronache) più pensavo: da grande voglio essere come Elizabeth Strout!
Paolo Giordano con Elizabeth Strout. |
:)
Chiedo scusa per l'esorbitanza di ambizione, ma ora scrivo quasi dormendo (quindi sognando), con gli occhi rossi, le palpebre a metà e ancora un po' di polvere di stelle tra le dita. (A proposito di dita, domani arrivano Le_dita in zona sabauda, e se sarete al Salone: siatene pronti!!). Se poi passate proprio da quelle parti, mi trovate qui dalle 19.30 in poi con i NEI (Nuovi Editori Indipendenti), Mao e tante cose belle (uddio, mi sto molto agitando: riuscirò a proferire parola in mezzo a tutta quella bella gente? Non si sa, ma per ora facciamo finta di niente).
E quindi il primo giorno è andato così. Buonanotte.
5 commenti:
Ciao Noemi!
aspettavo un tuoprimo resoconto della giornata :-)
Cosa sono gli 'ebook sottovuoto'? :-/
#amisaba :) :)grazie! hehe in realtà ci sono scritte le indicazioni per scaricarli in rete!!
Che dire, schiatto di invidia, per la tua possibilità di vivere il Salone per tutta la sua durata. Io dovrò accontentarmi di un solo, misero giorno, domani per la precisione. Un tour de force da cui esco sempre sfiancata, consapevole di essermi persa tanto.
Raccontaci tutto!
Francesca
Oddio mi hai fatto morire dal ridere con la presa di coscienza... :D
@leparoleverranno: :)
@ascissa: hehe
Posta un commento