sabato 19 maggio 2012

Un poeta alla radio!



Foto di Umberto Schirosi.

Buondì! Oggi a Flash Papers su Radio Flash 97.6 dalle 18 alle 19.30 avremo ospite UN POETA. Sorpresa, non vi dico chi è, ma insomma, è un fantastico poeta e siamo tutti contenti. Compreso Mike, il microfono numero 4 della radio che qui sotto ha voluto raccontare proprio di quella volta che in radio è arrivato un poeta...


Mike #6

E quindi eccoci qui. Nella radio dove vivo, da dove vi racconto queste vicende radiofoniche. Dopo l’inventore di fiori per bambini, il fisarmonicista Abramo, e tutti gli altri, pensavo oggi di dirvi di quella volta che di qui è passato un poeta.

Durante la scaletta mi era preso il panico. Gli speaker si esaltavano con questa cosa del poeta. Il problema mio era che, in quanto microfono, mai avevo sentito nominare prima una simile parola. Poeta, mi sembrava il nome di una pianta (tipo petunia) o di un insetto (non so perché, mi faceva pensare al bombo, quell’animaletto verde smeraldo brillante che vola d’estate) o di un edificio instabile, come una palafitta. Mah. Spero che vorrete perdonare le mie fantasie da microfono, come sapete, non sono altro che un dispositivo di trasmissione del suono, in certe cose non ci arrivo proprio.

Comunque la fortuna è dalla mia parte, sempre, in qualsiasi circostanza, l’avrete capito.

E anche quella volta la dea bendata, che voleva chiaramente aiutarmi a scoprire cos’era un poeta, mi aveva fatto capitare sotto il naso (cioè sotto la graticola argentata, questa qui, da cui sento le cose diciamo e da cui passa l’aria) un pc portatile, sulla pagina di Wikipedia alla voce poeta

(A quanto pare non ero il solo a non sapere di chi o che cosa si trattasse).

Disambiguazione - Se stai cercando altri usi della parola Poeta, vedi Poeta.

E ho pensato. Ah, ok. Cominciamo bene, anzi male, malissimo.

In senso stretto un poeta è uno scrittore di poesie. Il sostantivo deriva dal verbo greco ποιεω (traslit. poieo), il cui significato letterale è "fare".

Quindi? Come dire che un “giornalista è uno scrittore di giornali”. Boh. Allora poetare vuol dire fare. Vabè.

Ne sapevo meno di prima, e il poeta, il tizio, il fattore, facente o che dir si voglia, stava per arrivare in radio. Era questione di minuti. Non che alla fin fine mi importasse sul serio eh, però la curiosità, non so, mi stava logorando l’anima. Tanto per farvi capire.

Quindi ho continuato a leggere, con la vista annebbiata dalla tensione:

 I primi poeti declamavano le loro opere oralmente, accompagnandosi con la musica, come già Omero, il poeta più famoso dell'antichità. Nel mondo greco e romano sono comunque molti i poeti degni di nota.

Quindi sto poeta è come gli speaker amici miei che parlano e poi mettono la musica. Infine è come un tale Omero e generalmente opera in Grecia e a Roma. Quindi qui a Torino com’è la situazione-poeti? Niente?

Seguiva, su Wikipedia, una sterminata “lista di poeti della Grecia antica e moderna”.

Niente, la Grecia ritornava un po’ troppo sovente in questa descrizione. Da cui ho capito che il posto dove è nata questa cosa della poesia oggi sta colando a picco, mi domandavo se ci fossero correlazioni ma ho lasciato stare.

Insomma, poi lui, egli, è entrato nella stanza. Il poeta. La cosa divertente è che era un tizio normalissimo, vestito più o meno decente, credo, e si è messo qui vicino a me.

Mah. Era uno veramente indecifrabile. La sua faccia attonita non aggiungeva nulla alla definizione di Wikipedia. Chi sei esattamente? Avrei voluto chiedergli. Ma me ne sono stato zitto.

Poi, finalmente, si è messo a dire le sue cose, queste cosiddette poesie.

E vedevo che la gente intorno cominciava a ridere, qualcuno a piangere, altri a corrugare la fronte in un pensiero che prendeva vita sulla pelle, sulle rughe, sulle ciglia.

E fu così che ho capito cos’era un poeta

Un poeta era come una pistola caricata a parole anziché proiettili che suscitava sentimenti nelle facce degli altri e che, anziché uccidere, li teneva tutti in vita.


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