E questo invece è il muro di fiori che ha ascoltato silenzioso la segreta conversazione intercorsa dopo l'evento tra Catherine Dunne, il suo gentile ufficio stampa e me. Per un attimo, eravano solo tre donne. Come quelle dei suoi romanzi. Con tre storie diverse. Di tre età diverse. In tre fasi diverse della vita. Con destini tanto diversi eppure profondamente intrecciati in un nodo strettissimo durato alcune ore così intense da farti sanguinare il naso, come direbbe De Andrè. Lì, da sole, stanche, tranquille. Tutte lontane da casa eppure tutte avvolte in un confortevole nido, quello che si crea durante certe lunghe chiacchierate femminili, private, piene di speranze. A raccontarci avventure, paure, stretegie, progetti, a fare domande, a dare risposte, a brindare con un buon vino fresco in una serata così dolce e così windy. Continuo a chiedermi perché, nello scorrere della mia vita, mi accadano qualche volta certe fortune, in alcuni casi così clamorose. Però ringrazio chi me ne ha regalata l'opportunità. |
4 commenti:
Che bel racconto. Come sempre.
Non oso neanche immaginare come tu possa esserti sentita. Però mi sento di dirti che, a volte, le cose che accadono sono le cose che ci meritiamo. ;)
grazie di cuore @Andrea Storti :) :)
ho amato La meta' di niente...cose belle, Noemi, solo l'anticipo di tutte quelle che verranno!
@Ophelinha: grazie :) sei tanto cara, speriamo... :)
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