Rolando Alberti, L'estremamente magico, Miraggi |
Miriam Toews, Un tipo a posto, Marcos Y Marcos |
Eccomi-mi qua!
(per citare il vecchio nome di questo blog che qualcuno mi chiede che voleva dire: ahh misteri)!
Questo ne avrebbe tutta l'aria, considerato il giorno in prossimità, ma non è ancora il mio post di Natale, che sta - legittimamente a ben pensarci - richiedendo tempi veramente... biblici.
Ma perché ne faccio due: uno di libri (non che questo non lo sia) e uno con un racconto festivo.
Nel mentre, prima di parlarvi anche di un certo Splendore: "ho deciso di perdermi nel mondo" e soprattutto di lasciare che "le cose mi portino altrove, non importa dove".
Quindi, con questa canzone che è la rappresentazione per antonomasia ormai per molti della parola altrove nelle orecchie, nel bel mezzo della frenesia delle quasi-feste, della fine per me di un lungo trasloco, di mille cose etc. etc., ho ritrovato una calma bellissima e ho letto questi due bei libri.
Ringrazio gli editori per avermene fatto dono*.
Uno.
L'estremamente magico. Titolo fantastico. Questo libro, che è una raccolta di piccoli testi - ai confini tra la poesia e la magia in effetti - mi ha estremamente colpita;
la storia, se così si può dire, è quella di un bambino che nasce e cresce e diventa uomo in un piccolo paesino delle Alpi Apuane. Storia vera, dell'autore di questi versi, che eredita il mestiere del padre, pastore di capre in alta quota.
Da lì, e solo da lì, Rolando Alberti riesce a comporre, in un italiano personalissimo, talvolta deliziosamente "sbagliato", i suoi versi. Che sono più che altro pensieri fulminanti, suggestioni magnifiche. Che scivolano dentro il cuore, e lo trafiggono.
"Timida è la montagna,
che rossa diventa al giungere dell'inverno.
Gialle foglie ricoprono terre impervie.
L'oscura aria complice si è fatta
di una sera perenne,
in una giornata addobbata da arie scirocche.
E un sentiero mi invento tra pietre ed erbe secche,
per abbreviare il destino che dinanzi ho posto".
E così, ma anche molto di più. Leggetelo, perdetevi nella sua mente pura e cristallina e innocente. (Ottima curatela di Enrico Medda e Guglielmo Fiamma, con una sua intervista anche).
Due.
Lei è un'autrice molto interessante. Ha scritto cinque romanzi, questo è il secondo che leggo, l'altro era Mi chiamo Irma Voth, sempre Marcos Y Marcos, che faceva eco alla sua esperienza con il cinema, ovvero una sua partecipazione nel film Luz silenciosa: io dico che è notevole, osservate questa clip con il trailer!
Senza contare che questa scrittrice ha vinto (come si apprende dal risvolto di copertina) il Governor General's Award nel 2004, con Un complicato atto d'amore, pubblicato da Adelphi.
Anche in questo romanzo, Un tipo a posto, si va via altrove.
Una storia che non esito a definire strepitosa, e divertente. Di quelle davvero piene di luce e ben costruite. Siamo ad Algren, a metà anni Novanta. Algren è la città più piccola del Canada!
E dentro ci vivono personaggi dai nomi incredibili, tipo Euphemia, Summer Feelin' o Hosea Funk!
Algren è la più piccola città di tutte, dunque, e per questa ragione riceve un premio speciale: la visita niente meno che del primo ministro nel giorno della festa nazionale.
Per Hosea, il sindaco, questa visita è incredibilmente importante, e non solo per ragioni politiche...
(non svelo niente).
E quindi farà l'impossibile per mantenere la popolazione nel numero esatto di 1.500 abitanti, che è il limite per aggiudicarsi il titolo, appunto, di "più piccola".
Esilarante tutto quanto, e poi è interessante la riflessione sulle ossessioni e l'importanza dei numeri e le regole che dettano il nostro destino, alla fin fine.
Ecco. Siamo stati in breve tempo in due altrove differenti. Abbiamo viaggiato in lungo e in largo. Per staccarci un po' dalle contingenze e gli affanni - o anche le gioie perché no - della vita e visitare posti strani, magici, freddi, piccoli, altissimi.
* ho tantissimi arretrati da leggere: di cui ringrazio tutti gli editori!
1 commento:
Mi chiamo Irma Voth è stata per me una fatica per le prime 80-100 pagine... ma ci ho creduto profondamente e me ne sono poi innamorata fino a sentirne una mancanza livello di lutto, una volta finito.
Sarà così anche per "Un tipo a posto"? Cosa ne dici? Io spero che mi strappi subito ALTROVE
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