giovedì 28 novembre 2013

Jimmy Liao.


Jimmy Liao, Una splendida notte stellata, Edizioni Gruppo Abele. 

Domani (venerdì 29 novembre) alle 18 in Via Pietro Micca 22, alla libreria Torre di Abele presenterò, insieme a Sara Bauducco e con la traduttrice Silvia Torchio, questo delizioso albo illustrato di Jimmy Liao. Qui, trovate un po' di info su di lui. Lui è uno famoso in tutto il mondo, vende milioni di copie etc. Ma vi dico che lo adorerei anche se fosse del tutto inedito.
 

Jimmy Liao ha dedicato questo libro ai "ragazzi che non si sentono in sintonia con il mondo". Ce l'ho! Poi aggiunge che c'è un'ansia di comunicare con il mondo, nei lavori di Van Gogh che hanno ispirato questo libro. Anche questa, modestamente, la sento vicina. E aggiunge Tommaso Montanari, nella prefazione: "amore impastato di ansia". Ecco. Questo libro, ho pensato, fa per me. Voglio raccontarlo ai lettori di questo blog. E alle persone, bambini compresi, che saranno presenti in libreria. 

Questa è la storia di una bimba. Per molto tempo vive con i nonni. Il nonno, per il suo compleanno le regala un piccolo elefante. La mamma, che vive in città ed è sempre molto impegnata, le regala un piccolo gatto. 

Questi animali, di colpo, diventano enormi. Lei si sente "strana". Fragile e sola. Anche se non lo dà a vedere. (Non vi racconto tutta la storia, non voglio, non posso, è brutto forse utilizzare l'imperativo ma: leggetela voi! Guardatela, ve lo chiedo per favore!). Però spesso questa bambina curiosa con un binocolo nelle case degli altri dalla sua finestra, per vedere cosa stanno facendo. 

In un giorno qualsiasi in autunno, il nonno se ne va.
(Però nella casa di fronte è arrivato un giovane inquilino nuovo).

E forse è lo stesso nuovo compagno di scuola. "Era molto schivo e non salutava mai nessuno di sua iniziativa. Tutti i compagni lo consideravano strano, ma io lo capivo. Anch'io, in alcune occasioni, non avevo voglia di parlare". Ora, io ho promesso a me stessa di non raccontarvi poi troppo dei fatti miei su questo blog però...

Dovete sapere che ero una bambina così. Molto, troppo, infinitamente silenziosa. Non ero capace nemmeno di guardare le persone negli occhi, me lo ha insegnato a forza un'amica alle medie. Ero timida, non volevo stare in compagnia. Però leggevo. E pensavo parecchio. "A volte lo osservavo mentre, sereno, leggeva in un angolo della libreria, completamente immerso nel suo mondo". 


Come loro. Come lui: "rifiutava sempre l'aiuto degli altri, come se stesse bene soltanto in solitudine". 

"La pressione dello studio a volte era tale che ci sarebbe piaciuto scappare, ma non sapevamo dove".  

Pian piano questi due bambini solitari e silenziosi diventano amici e cominciano a parlare. Le amicizie dei bambini sono esclusive e sincere. Sono vere, sono uniche: le rivoglio indietro in forma adulta!! "Mi aveva raccontato che aveva traslocato tante volte. Trasloco dopo trasloco, alla fine non sapeva più quale fosse la sua casa". 

Il bimbo è un lettore di storie. Un giorno il suo libro preferito scompare... si scopre che va a finire su un grande albero, e ne succedono anche altre di disavventure. Al punto che alla fine si decidono: basta, lasciano insieme la città! E prendono un treno. Iniziano a esplorare il mondo e questa parte è bellissima: LA DOVETE VEDERE.  


E insomma a un certo punto il bambino deve partire. Lei ovviamente è molto triste. Non vi dico come va a finire. 

Ma non potevo chiudere questo post senza segnalarvi anche due suoi lavori, sempre per lo stesso editore.
La luna e il bambino. Una storia struggente. 

Dunque, il concetto è: cosa succederebbe se la luna smettesse di sorgere. Un disastro.


Sarà un bambino a ritrovarla. Un bimbo che ci si affeziona parecchio, alla luna. 

Se la porta un po' ovunque. 

Ma c'è un lieto fine che, grazie ai pessimi mezzi fotografici a mia disposizione, non potete leggere. 

A me poi piace tantissimo lo stile di scrittura. Tradotto molto bene da Silvia Torchio. Poetico, inciso nella polvere di stelle, strano. Solo gli orientali osano scrivere così. 

E infine lei. Questa storia di questa bimba che perde la vista. La prima volta che l'ho letto me lo aveva fatto scoprire un'amica molto esperta di cose belle, Ilaria Urbinati. I lettori di questo blog la conoscono molto bene :) Una super-illustratrice. 

La voce dei colori.
La dedica dice: "ai poeti". Così i bambini capiscono che c'è bisogno anche di qualcosa di indecifrabile.  


Questa ragazzina di 15 anni un giorno non riesce più a vedere il mondo fuori, comincia un viaggio in un altro mondo, quello interiore che si intreccia con la realtà. L'immaginazione prende il sopravvento su tutto. 

Ma lei deve pur fare i conti con la vita vera, e in questo racconto si scopre come si può fare. Ci sono anche qui un sacco di riferimenti alla storia dell'arte e allo strabiliante potere delle immagini sulla nostra esistenza. E al potere dell'ingegno, dello scintillio della mente e del cuore per trovare "sempre una via d'uscita". 

Non solo dalla metropolitana.
 

Veramente ora io non so che dire. I libri, come le persone, ti cascano in testa qualche volta. Mi è successo ieri con un piccolo libro assurdo, di cui vi dirò, in una libreria milanese. E in un certo senso mi è successo con questi straordinari lavori di Jimmy Liao. Come il lavoro di un uomo di Taipei possa influenzare a tal punto il giovane cervello di una blogger torinese è un vero mistero. 

Ma ora io mi sento diversa. Queste immagini, questa tenerezza, sono adesso parte di me.

Ci tengo che diventino anche parte di voi!

Buona lettura!!

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